Il colore del lutto

  

Giovanna Rezzoagli

Con il termine “lutto” si intende comunemente la condizione psicologica nella quale versa una persona che ha subìto recentemente la perdita di un proprio caro. In ambito psicologico, l’accezione del lutto è applicabile ad un contesto più vasto ed assume un significato molto più complesso. In ambito sociologico e culturale, nonché in contesto antropologico, il lutto è un fenomeno oggetto di molti studi, prevalentemente per la caratteristica di essere presente in tutte le civiltà, dalle più antiche sino ai nostri giorni, ma anche per l’enorme variante di modalità con la quale esso viene esteriorizzato. Il lutto, quindi, può essere inteso sinteticamente sia un evento privato che sociale. Nel giorno in cui si ricordano coloro che più non sono, ciascuno di noi ha, nel suo animo, ricordi di persone amate, rimpiante e , a volte, mai lasciate andare veramente. Ciascuno di noi rivede immagini che risbocciano nella parte più nascosta del proprio cuore, che alimentano la speranza per chi possiede il dono della fede, che rinnovano l’evidenza del dolore per chi vive nel proprio passato, sopravvivendo nel proprio presente. Il lutto può non essere elaborato, come si asserisce in termini tecnici. Concretamente la perdita può non essere accettata, il soggetto rifiuta, spesso inconsapevolmente, l’evento e continua a percepire come parte di se stesso la persona scomparsa. Separarsi da chi si è amato equivale a separarsi da se stessi, dal proprio vissuto. E’ questo il caso in cui il lutto si trasforma da condizione normale a patologica, che, in alcuni casi, apre le porte ad insidiose forme di depressione reattiva, meritevoli di attenzione medica specialistica. Nella nostra cultura, il colore tradizionalmente attribuito alla fase luttuosa della vita è il nero. Nero che assorbe e somma in se tutti i colori dello spettro visivo, quasi a simboleggiare, a mio avviso, un’ annientamento di tutte le emozioni, sovrastate dall’intensità del dolore. Nelle culture orientali, al contrario, il colore del lutto è il bianco, il colore puro per eccellenza, quasi a simboleggiare, a mio avviso, la purificazione dell’uomo nel passaggio dalla vita alla morte. Ma il lutto ha davvero un colore? Io credo che ciascuno abbia il proprio colore, per me è il rosa, che associo al rimpianto, e non solo il due novembre.

4 pensieri su “Il colore del lutto

  1. Poter dire quale sia il colore, se nero, bianco o rosa, presuppone una riflessione voluta o involontaria. Il rosa, colore legato a molte cose, sempre vicine alla vita ed ogni suo aspetto. In parte puo essere il colore migliore per rappresentare ogni fase, conetenendo anche il rimpianto, nella fase piu vicina al lutto o al superamento dell evento.
    Bianco, purezza, simbolo da noi, di unione, ed allo stesso tempo, se oriente portato qui, separazione, in netto contrasto, l opposto, come l immagine riflessa da uno specchio.
    Forse il rosa, qui, dove il lutto è il nero, è la rappresentazione moigliore, ma per il colore o per chi ne porta bandiera?
    Rosa, per avvicinarlo al nostro bianco, in contrasto al nostro nero, che di triste non ha nulla, se non il peso del ricordo, piu un ricordo, piu un ricordo, piu un ricordo, piu un ric…, …..;
    Mille cose da dire in libertà su un colore, e i ricorda la qualità del contenuto, nella scatola dell argomento, con il valore di chi fornisce l espressione, data dl ricordo, piu un ricordo, piu un ricordo. Ed allora il nero, nel suo valore del ricordo, per avere in rosa forse l appoggio migliore, ed ecco forse il motivo del rimpianto.

  2. Gentile Claudio, ogni colore assume un valore simbolico personale e ne possiede uno ancestralmente intuito. Un esempio è la combinazione nero-giallo, che viene associato istintivamente ad un pericolo mortale, non a caso anche la segnaletica riprende questi due colori. Al di là delle teorie psicologiche resta il bello della percezione personale. Cordialmente
    Giovanna Rezzoagli

  3. … al di là delle teorie psicologiche resta il bello delle percezione personale… indubbiamente, e da chi le coglie o le ha colte per la prima volta si domanda perchè?

  4. …perchè ogni Persona è unica ed ineguagliabile nel suo essere, chiedersi il perchè degli eventi o perchè essi si verifichino è un’esperienza meravigliosa, anche quando la risposta non arriva, vuol dire che siamo vivi e possiamo continuare a porci domande e cercare risposte…
    Giovanna Rezzoagli

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