Aumento contagi Hiv in Lombardia, l’appello dell’Italia dei Diritti

 

“Facciamo nostro l’appello sui casi di Aids in

Lombardia partendo dal presupposto che la diffusione avviene sia con il contagio tra

prostitute e clienti ma anche, in tantissimi casi, per i comportamenti a rischio da

parte di tutti i cittadini, non solo i clienti delle lucciole”. Questo il

commento del responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti Giuseppe Criseo

all’allarme lanciato dall’assessore comunale alla Salute, Gianpaolo Landi di

Chiavenna sul vertiginoso aumento di casi contagio da Hiv nella regione con un

incremento superiore rispetto alla media nazionale. Prosegue l’esponente del

movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Quanto alle possibili soluzioni,

sono d’accordo con l’assessore circa la possibilità di creare cooperative di

prostitute dalle stesse autogestite per evitare lo sfruttamento e controllate a

livello sanitario. Ma – sottolinea Criseo – sarebbe necessario un monitoraggio

capillare di tutta la popolazione con l’aumento dei controlli da parte dell

e amministrazioni pubbliche in collaborazione con i medici di famiglia che dovrebbero

invitare tutti i pazienti ad effettuare il test Hiv per evitare trasmissioni

inconsapevoli. Infatti – conclude Criseo – ci sono troppi comportamenti

irresponsabili e questa superficialità si rivela molto dannosa per gli altri, poiché

molti sieropositivi non sanno neanche di esserlo. E’ inaccettabile che di questa

importante questione non si parli più, c’è bisogno di campagne informative poiché il

problema sembra essere stato rimosso: perché c’è un martellamento sull’influenza A e

un vergognoso silenzio sull’Aids? Sembra – tuona Criseo – che le campagne informative

vengano guidate dallo stimolo di lobby economiche e multinazionali interessate solo

fare business ma non dobbiamo dimenticare che a guidarci dovrebbe essere l’interesse

per la tutela dei cittadini”.