Malvagità e Giustizia

 

Salvatore Ganci

 Da Fisico, il pormi delle domande formulate con un “che cos’è …” iniziale mi fa girare d’istinto il problema al Filosofo o  comunque a chi opera nell’ambito delle cosiddette Scienze Umane. Da semplice uomo ho una mia nozione semplicista di “malvagità” ed una di “giustizia”. Sicuramente le mie nozioni sono imperfette perché il non credere nella funzione di “recupero sociale” attraverso una pena, appare ai benpensanti (specie di sinistra) come una eresia o come una bestemmia:  è comunque un cantare fuori dal coro.  A mia personale valutazione, l’atto di malvagità dettato dalla noia non può trovare un “recupero sociale” adeguato, se non attraverso un lungo periodo di sofferenza fisica e morale,  congruo al livello del male commesso.   Perché questi pensieri, che spero di condividere con qualche mio simile “malpensante”?  Perché proprio ieri sera è stata diffusa la notizia che Navley Sidhu Sing, vittima lo scorso febbraio della violenza gratuita di un gruppo di balordi di Nettuno (Roma), che proprio  un sabato di  febbraio  gli diedero fuoco “perché si annoiavano” è stato dimesso, sabato 24 ottobre, dall’ospedale Sant’Eugenio della capitale. Sì, ancora su una carrozzella e con molti problemi di recupero “fisico”, però è stato dimesso. Mi sono domandato, nei miei rari momenti d’ozio: “perché un evento che è uno specchio di parte della Società” non ha ricevuto l’attenzione di un processo per direttissima?”; “perché non mi risulta esserci stata una ferma condanna  né dal mondo laico né dal mondo cattolico?”;“quale è l’attuale posizione processuale dei due maggiorenni annoiati?”;“quale è/è stata la posizione processuale del minorenne la cui madre tentò di discolpare attribuendo la  colpa all’appartenenza ad un gruppo?”: “in che modo questo giovane ha pagato l’effetto della sua malvagia stupidità?”. “Forse è stato condannato a fare il bravo figliolo per tre anni?”;“è adeguato il nostro sistema giuridico all’evolversi della tipologia di crimini senza movente razionale? in Italia la vittima riceve la stessa considerazione del colpevole? ”; “è adeguato il modello di alcuni “incivili” Stati degli U.S.A. dove la vittima ha sicuramente maggiore considerazione sociale del colpevole?”;“sbaglio quando simili crimini mi rafforzano la convinzione che necessitiamo prima di risolvere la crisi morale del villaggio globale e poi quella economica?”;“saranno 65 anni di assenza di fame, di morti per le strade, di rappresaglie su civili innocenti  ad avere ingenerato le fantasie reali degli incubi metropolitani notturni, dei sassi dai cavalcavia, del marchio a fuoco su un compagno, delle videoriprese della  violenza di gruppo sulla compagna ben ubriacata?”Per non annoiare oltre, evito di porre altre domande a me stesso: vorrei che qualcuno mi potesse dare delle risposte o dimostrare che i miei sono problemi mal posti . Pongo al “benpensante”   di sinistra, quello che ha accettato l’indulto,  che pure guarda con un occhio di simpatia al mondo Musulmano (e quindi alle sue Leggi più “sbrigative”) una semplice domanda: “accettereste uno di questi tre individui di Nettuno come marito di vostra figlia e come padre dei vostri nipoti?”.