La conciliazione: un metodo efficiente di competitività per le imprese

Con il rinvio del Consiglio dei Ministri del 23/10, non si è potuto procedere all’esame del Decreto Legislativo, che dava attuazione all’articolo 60 della legge n. 69 del 2009, in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali. Cittadini, ancora in attesa di poter disporre dell’istituto della Conciliazione, idoneo a tutelare ogni loro tipo di diritto disponibile. Non più un tentativo facoltativo di conciliazione ma, un’alternativa obbligatoria per le parti prima di ricorrere al processo. Le parti, dovranno, prima esperire il tentativo di conciliazione obbligatorio, che è un modo più rapido e conveniente rispetto il giudizio ordinario, attraverso un Organismo di Conciliazione iscritto nell’apposito Registro, tenuto presso il Ministero della Giustizia e da questi “vigilato” e poi, procedere in caso di mancata sottoscrizione del verbale, per il giudizio ordinario. Per chiarezza, va detto che non necessariamente, il cittadino deve rivolgersi alle Camere di Commercio o agli Ordini Professionali, per esperire il tentativo obbligatorio di conciliazione, per tutelare un loro diritto o risolvere una controversia. Infatti, molti “media”fanno confusione, e passano informazioni sbagliate ai cittadini quando scrivono che solo detti enti sono titolari di questo diritto, così non è perchè la maggior parte delle Camere di Commercio e Ordini Professionali non sono iscritti nel Registro, consultabile sul sito del Ministero della Giustizia, come lo sono gli Organismi Privati. E’ opportuno dunque, accertarsi della loro legittimità prima di avviare una procedura conciliativa. Le Camere di Commercio e Ordini Professionali se, non sono iscritti, non possono esperire il tentativo obbligatorio di conciliazione. Il tentativo obbligatorio di conciliazione è affidato da detti Organismi riconosciuti a conciliatori specializzati iscritti nell’Elenco tenuto presso il Ministero della Giustizia. Infine, per diventare conciliatore specializzato bisogna frequentare un corso obbligatorio di 40 ore. “Il tentativo obbligatorio di conciliazione “ha dichiarato il presidente dell’Associazione Nazionale per la Conciliazione & l’Arbitrato ( A.N.P.A.R.), Dott. Giovanni Pecoraro- così come concepito è di una potenzialità tale che in brevissimo tempo, porterà ad una riduzione di controversie civili di oltre il 70% , un più 20% rispetto alla previsione del 2009. La condizione, affinchè si verifichi questa previsione, dice sempre Pecoraro è quella che, il Decreto deve essere attuato così come messo a punto dall’ufficio legislativo del Ministero della Giustizia presieduto dalla Dott.ssa Augusta Iannini e dalla Dott.ssa De Virgiliis e sul quale vi è piena concordanza con quanto affermato nel corso dell’anno dal Ministro Alfano.

A.N.P.A.R. (associazione nazionale per la conciliazione & l’arbitrato)