Salerno: alunni in corteo contro il ministro Gelmini

 Il giorno 9 Ottobre l’Unione degli Studenti (UDS) ha proclamato uno sciopero ( autorizzato dalla Prefettura) contro il Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Molti studenti si sono ritrovati in piazza per protestare contro il caro-libri e contro i tagli effettuati nelle varie scuole. La manifestazione aperta a tutti gli studenti, ma ad un gruppo di 50 ragazzi del Blocco Studentesco di Salerno è stato impedito di manifestare perché “non graditi”. Arrivati infatti alla Stazione di Salerno, sono stati intercettati da alcuni agenti della Polizia che hanno impedito al gruppo di proseguire. Alla richiesta di motivazioni da parte degli studenti, gli agenti della Polizia hanno fornito una serie di scuse davvero imbarazzanti. I poliziotti hanno sostenuto che, una volta raggiunto Corso Vittorio Emanuele gli studenti del Blocco Studentesco si sarebbero scontrati contro i ragazzi dell’UDS, emulando gli episodi avvenuti a Piazza Navona e minando, cosi, l’ordine pubblico. Da sottolineare, che a Salerno, non è mai avvenuto nessuno scontro tra gruppi studenteschi di colore politico diverso. I ragazzi hanno tentato di proseguire la loro manifestazione pacificamente, sostenendo che, l’art. 21 della Costituzione Italiana protegge il diritto di manifestare. Dopo quasi un’ora di discussione e  l’arrivo di due volanti della Polizia, gli studenti del Blocco Studentesco hanno civilmente riposto il loro striscione e sono andati via, permettendo così ai poliziotti di svolgere appieno il loro lavoro.

Michael Capriello 

 

3 pensieri su “Salerno: alunni in corteo contro il ministro Gelmini

  1. Non sapevo che uno “sciopero” di studenti potesse essere autorizzato dalla Prefettura! E’ davvero un fatto sorprendente quello di uno “sciopero autorizzato”. Riguardo allo striscione del “libro unico” credo che sarebbe bene che gli studenti si battessero per l’abolizione dell’obbligo al libro di testo. Che un Docente sia “obbligato” ad adottare (e tenere lezioni aderenti alla scansione del testo) è in contrasto con la legge. Gli studenti mi sembra che abbiano un po’ le idee confuse a questo proposito. Mi sarei aspettato una posizione critica contro le case editrici che adottano “furbate” davvero meschine nel licenziare nuove edizioni. Per il resto, meno male che gli studenti di Salerno protestino civilmente. Nel ’68 a Genova le “teste rotte” furono numerose …
    Ma, cari studenti che trovate caro il libro di testo: avete mai dato un’occhiatina ai listini dei testi universitari?

  2. Per l’utente sopra, vorrei chiarire il punto riguardante il testo unico, che è uno dei tanti per cui blocco studentesco si batte in tutta italia, sicuramente in 3 parole è difficile capire il tutto, ma basta fare una ricerca di pochi secondi per darsi una risposta.

    In nome di una non meglio precisata liberta d’insegnamento da anni gli studenti pagano gli scellerati accordi fra tanti troppi professori e le case editrici di libri di testo.
    Questi accordi hanno creato la situazione che e sotto gli occhi di tutti: ogni anno libri da comprare nuovi. Impossibilita di interscambio dei libri usati. Per la stessa materia un libro diverso per ogni sezione. Il loro sogno sarebbe un libro nuovo ogni anno per ogni alunno. Noi chiediamo l’adozione di un libro unico per ogni materia a livello regionale. Ovvero tutti gli studenti di una determinata regione divisi per tipo di istituto (scientifico, classico, tecnico, professionale, etc.) devono adottare un libro unico per ogni materia.
    Creazione di commissioni di docenti eletti dagli studenti deputate alla scelta del libro unico per ogni materia. Stampa e distribuzione a prezzo di costo materiale. Confisca dei profitti ottenuti da testi scolastici alle case editrici che risulteranno colpevoli di aver prodotto versioni fittizie di uno stesso testo solo per boicottare la compravendita del libro usato.

    Per gli altri punti basta andare su http://www.bloccostudentesco.org
    Saluti

  3. Gentile commentatore Stefano CPI, posso fornirle una rosa di considerazioni sia nella veste di Docente che in quella di genitore e quindi soggetto interessato alla spesa per i libri di testo. Innanzitutto devo osservare che lei parte da una accusa molto grave riguardo accordi tra case editrici e docenti e la dà come “fatto sotto gli occhi di tutti”. Se quanto afferma è vero, penso che lei dovrebbe avere l’onestà e il coraggio civico di inviare un esposto alla locale Procura (anche non firmandosi come fa in questo commento) producendo nomi e cognomi dei docenti e nomi e cognomi dei rappresentanti editoriali. Io non conosco la realtà del sud, ma l’accusa che lei formula, letta, così com’è, qui a nord, susciterebbe nei miei colleghi una sano momento di ilarità. Da Docente di Fisica, dopo avere richiesto di non adottare alcun testo e avendone avuto risposta negativa (è un obbligo di Legge) presi il coraggio a quattro mani e adottai il testo D. Halliday, R. Resnick, “Fondamenti di Fisica” che nel 1987 costava ben 58000 lire (Allora, una buona cena in un buon ristorante per due) ma che serviva non solo per tre anni di Liceo ma anche per qualunque facoltà scientifica che lo Studente avesse voluto frequentare poi (da Ingegneria, a Scienze MFN, a Medicina ecc.) Se qualcuno fosse finito a “Lettere” ricavava comunque nel mercato dell’usato almeno la metà del prezzo. Ho pagato la mia scelta coraggiosa con le critiche più idiote che possono fuoruscire da chi ragiona con la testa di un partito e non con la propria. Oggi il testo è adottato in tutte le sezioni del mio ex Liceo e sono lieto di questa “conversione” dei miei ex Colleghi. Habemus librum unicum! (che, le assicuro, si smazzano per benino) Che quattro studenti (che ancora devono “apprendere”) si ritengano tanto esperti da eleggere dei docenti demandati a scegliere un testo unico mi suscita un sorriso ironico. Le chiedo: sulla base di quale supporto giuridico? Lei è sicuro di conoscere “a campanella” la normativa (in evoluzione) sulle adozioni? Dal suo modo di scrivere ho qualche dubbio. Da genitore sono in accordo con la sua visione del problema quando vedo libri di mio figlio mai aperti, l’educazione civica mai svolta. Qui è sufficiente segnalare (in modo da averne traccia a protocollo) al Preside il fatto e chiedere che venga reso l’acquisto facoltativo e non obbligatorio. I Docenti non dovrebbero sottrarsi al dovere di redigere appunti schematici delle loro lezioni specie su argomenti che si trovano sui libri mai usati e quindi da depennare dall’adozione. Il modello universitario del “testo consigliato” dovrebbe essere introdotto anche nelle Scuole Superiori e forse anche l’apprendimento diventerebbe più critico (studenti permettendo). Ritornando nelle vesti di “docente” e alla sua idea della commissione eletta da Studenti, mi scappa da ridere alla semplice idea delle litigate sull’adozione del testo di Storia (specie quella del ‘900) … non trova anche lei?

I commenti sono chiusi.