La musica che non muore!

di Rita Occidente Lupo

Ci sono personaggi che non muoiono mai. Come la buona musica che immortala. I fans di Lucio Battisti, il grande cantautore, interprete  pop e rock della canzone, ancora vive tra i petali dei ricordi. Dalla “Canzone del Sole”, strimpellata per i primi approcci amorosi, al “Mio Canto Libero”. Passando per “Balla Linda” e “Acqua Azzurra, acqua chiara”. Cullandosi al “Mi ritorni in mente”, nelle emozioni che scolpiscono l’animo. Incidendo tra i sentimenti, momenti inenarrabili. Tutto qui ed ancora tanto altro è stato Lucio. Il riccioluto che a Sanremo, con la sua aria di bravo ragazzo, con tanto di foulard alla gola, stregò il pubblico con le sue interpretazioni. Creando, con Mina, un binomio vocale unico. Mogol, l’asso vincente della sua carriera artistica. Paroliere e musicista, giocò con le note, accarezzando i testi con quella sua voce ben modulata, che riusciva rocamente a far sognare. O a far provare struggenti nostalgie. Le sue canzoni, un testamento canoro che gli annali della musica, le cronache non solo sanremesi, non possono archiviare. I suoi fans non l’hanno fatto neanche in occasione del suo undicesimo anniversario di morte. Nel piccolo cimitero di Molteno, vicino Lecco, dove spense i suoi ultimi giorni, piccoli doni, messaggini, qualche lettera. Da quest’anno il Comune ha detto stop al Battisti day . Ed allora gli amici, gli appassionati di musica, gli amanti della buona musica, in fila indiana davanti alla sua cappella, dove tutto rimanda essenzialità. Come la vita del cantautore che, nato a Poggio Bustone, in Provincia di Rieti nel 1943, volò alto nei suoi orizzonti canori, senza mai perder quota coi suoi sostenitori.