A che servono certi politici?

 di Rita Occidente Lupo
E fu legge. Gazzetta Ufficiale docet. Pubblicata il 17 agosto, la scure per tagli pari al 17% degli organici relativi ai profili di assistente amministrativo e tecnico, collaboratore scolastico. Tempo tre anni, per il de profundis a circa 14.000 posti di personale Ata: 42.000 unità in meno, per il piano di “razionalizzazione” avviato dal governo con l’ultima finanziaria. I tagli interesseranno essenzialmente il personale precario. Nella nostra provincia out 1500 docenti, compresi quelli sull’organico di sostegno, 317 collaboratori scolastici, 90 assistenti amministrativi, 41 tecnici. Nell’intera regione, più di 8000 posti di lavoro tranciati. Insieme alle attese di chi, per anni, ha sperato in un inserimento stabile ed in una sistemazione secondo il suo cursus. Il Ministro Brunetta sembra proprio che nel mirino abbia la pubblica amministrazione scolastica. Forse perché i dipendenti  italiani risulterebbero saldati più dei Tedeschi? Ogni recisione, sempre su tale pianeta. Come se la cultura dovesse pascersi d’aria fritta! Si prevede un inizio d’anno piuttosto caldo. A giusta ragione il precariato salernitano, che deve deporre ogni speranza, presidierà gli uffici del CSA di Via Monticelli, alzando la voce della protesta. Ma c’è da giurarci che, essendo la situazione di ampia levatura nazionale, registrerà ancora foghe di piazza, come lo scorso anno, sedate neanche dalla serenità natalizia. Questa volta davvero troppo arduo tagliare sulla pelle dei lavoratori, mettendo alle forche caudine chi ha mantenuto nel tempo, una situazione lavorativa in apnea. In attesa del proprio turno per acquisire il ruolo. Gli anni, passano per tutti! Aspiranti ad incarichi stabili, da troppo  in lista d’attesa. Non possono essere liquidati senza altre prospettive. Nè alternative  occupazionali. Tra le auto blu più diffuse, proprio nel nostro Paese, le vacanze vip parlamentari ed i privilegi anche pensionistici di chi, baciato dalla sorte, transita per gli scanni governativi, senza mai esser passato per le urne, naturale l’interrogativo non “a che servano questi quattrini, ma  tali politici!”