Gay a tutti i costi?

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Evolvere il concetto del pudore…cosa vuol dire? Annullarlo, secondo le dichiarazioni del trans Martina Castellana, in occasione dell’aggressione nei confronti della coppia gay in Capitale. Sia ben inteso, il gesto rimane abominevole, inaccettabile, esecrabile sotto tutti i profili, ma lascia perplessi l’atteggiamento della coppia. Perchè imporre a tutti i costi, come da più parti si sta facendo di recente, l’omosessualità, volendola far passare quasi come normale?Tra poco,  si dovrà arrossire nel dichiarare  d’esser etero…  Perchè vivere la propria intimità in pubblico, violentando la natura perchè l’eterosessualità, è naturale? Diciamo una volta per sempre la verità. E guardiamo in faccia le cose come stanno, senza più eufemismi e strumentalizzazioni politiche. Qui, per il sesso, destra o sinistra, non c’entrano. I diritti di ogni individuo, vanno garantiti sempre, come la dignità, ma non possono essere avallate storture, depravazioni, atteggiamenti e mode contro natura. Un tempo il catechismo cattolico, parlava di ciò nel sesto comandamento. Che non è stato abolito. La mentalità laica, invece, si fermava genericamente a definire rapporti contro natura quelli viziati dall’omosessualità. Oggi pare che invece ci si debba quasi inchinare dinanzi a ciò, un tempo considerato vergognoso. Trincerando nel silenzio tanti, che scoprivano inclinazioni diverse da quelle che il proprio sesso imponeva. Un cammino lungo, faticoso: prima per l’accettazione dei vicini, poi dei lontani. Oggi, certi steccati, giustamente crollati. O se ancora in piedi in alcuni luoghi, è questione solo di poco tempo affinchè crollino del tutto. Ma rimane in ogni caso la diversità: l’omosessualità non è condannabile, se non nell’esercizio della sua sessualità. Così detta la Chiesa, tirando in ballo anche le bibliche Sodoma e Gomorra. Checchè ne dica Luxuria, eroina di una televisiva Isola, orgoglio di una sinistra progressista o il centro-destra, che con la candidatura piddiellina di Martina Castellana, alle provinciali salernitane, ha inteso per molti quasi emulare la sinistra. E dire che ormai, come giustamente affermato dalla Castellana, non esiste più destra e sinistra. Non identificandosi più principi ed idee, in questo o quello schieramento, quale senso abbiano ancora i partiti, spontaneo chiederselo. Ma in nome di quale etica, dei gay debbano pubblicamente esporre la propria intimità, offrendo gratuito spettacolo delle proprie pulsioni, non si comprende. E’ possibile salvare, anche per le nuove generazioni, un’etica?

2 pensieri su “Gay a tutti i costi?

  1. Gentile Signore, come avrà letto nel mio comunicato stampa del 23 Agosto u.s. riguardante l’aggressione ai due ragazzi romani, io affermo, testualmente: “bisogna fare i conti sempre e comunque con il contesto sociale in cui si vive e con la sensibilità altrui ma è anche vero che il concetto di pudore deve evolvere e, come afferma una sentenza della Corte Costituzionale, deve essere necessariamente adeguato nel corso del tempo.” Con questo voglio dire che se da un lato bisogna sintonizzarsi su quello che Heidegger chiamava lo “Zeitgeist”, lo spirito del tempo, dall’altro bisogna prestare sempre attenzione alla sensibilità altrui. Questo per ribadire un concetto a me caro che mi è stato insegnato sin dai tempi della scuola: la libertà mia finisce dove comincia quella altrui. Questa frase di Martin Luther King vale e deve valere però per tutti!! E comunque, qualsiasi conflitto va sciolto con la ragione e non risolto a coltellate. Quanto al fatto, poi, di “in nome di quale etica, dei gay debbano pubblicamente esporre la propria intimità” vorrei ribadire l’idea affermata dalla dottrina del giusnaturalismo, un diritto, cioè, che è al di sopra dei diritti giustiziali dei singoli stati e confessioni religiose: il diritto di esistere!
    La ringrazio per l’attenzione, Martina Castellana

  2. Cara Direttrice!
    Dovrebbe apparire anche a Lei evidente che qui si discute di un’aggressione: ora Lei me la vuole motivare con la “provocazione” del bacio gay, per Lei intollerabile.
    Guardi che anche la minigonna, per chi ragiona come Lei, è una provocazione allo stupro.
    O parlare ad alta voce in pubblico, per i talebani, giustifica le botte alle donne che lo fanno.

    L’intolleranza cerca giustificazioni, ma non può trovarne, mai!!

    Chi agisce in violazione del comune senso del pudore va certamente richiamato ad una condotta rispettosa della libertà altrui di non essere turbato. Ma da chi è titolato a farlo e senza moralismi.

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