L’angolo dei giovanissimi: Facebook alla sbarra

 Alessio Ganci

In poco tempo dopo la sua creazione, Facebook è diventato uno tra i più famosi social – network ed è tuttora un fenomeno spesso incontrollabile. Rappresenta una moda non necessariamente positiva: al contrario, Facebook si può definire un vero e proprio pericolo di Internet. Innanzitutto, lo si può analizzare da due punti di vista: quello sociologico e quello tecnico. Io mi limiterò ad analizzarlo dal punto di vista tecnico.Il primo grosso pericolo di Facebook riguarda la presenza di malware:  Facebook è un “giardinetto” di virus e di spyware, come il pericoloso KoobFace, abilissimo nel sottrarre i dati personali ed il dialer Zango, molto diffuso anche nei siti pornografici. Esso rallenta moltissimo la navigazione ad Internet (avendoci avuto a che fare, aiutando un mio amico a “disinfestare” il suo PC, ho visto di persona che rende la velocità di un’ADSL come quella di una 56k) e devia la connessione ad Internet verso un numero telefonico ad elevata tariffazione. Tutti i sistemi per installare malware nel PC della vittima si riconducono sempre ad un video di YouTube che necessita di un codec (decoder dei formati audio-video) non installato. In realtà, il sito è un’imitazione di YouTube ed il codec in realtà è un pericoloso malware. Lo stesso caso riguarda Zango, che in alcuni siti pornografici si installa di nascosto ad ogni “figura esplicita” guardata.Un secondo pericolo di Facebook riguarda la privacy: è molto diffuso il furto dei dati personali. Iscrivendosi alla community, quindi, si firma automaticamente il contratto che cede a Facebook il diritto completo sui propri dati personali. Inoltre l’informativa sulla privacy è poco chiara: un esempio riguarda la minima età per iscriversi: bisognerebbe essere almeno diciottenni, oppure quattordicenni, ma frequentando l’università. A questo punto, vorrei tanto trovare un quattordicenne che frequenta l’università. E poi che rilevanza c’è in questo dato? Mah… In altro rischio, sempre connesso alla violazione della privacy, è dato dal furto d’identità: spesso si reperiscono su Facebook materiali e fotografie associate ai propri dati personali, ma non pubblicate dall’iscritto. Una vera e propria diffamazione.Per quanto riguarda il proprio profilo, nulla da dire. Peccato che se non si impostano le regole sulla privacy “a manina”,  chiunque può vedere il proprio profilo, alla faccia della privacy. Ed inoltre, gli attacchi dei pirati informatici possono portare annunci “a luci rosse” o pubblicità di buoni benzina gratis sui profili. Alcuni particolari sui pericoli di Facebook sono tratti da un articolo della rivista Computer Magazine di Marzo 2009, edita dalla casa editrice Sprea Editori. Insomma… i classici Windows Live Messenger o Netlog sono ormai sorpassati?

 

                                  

4 pensieri su “L’angolo dei giovanissimi: Facebook alla sbarra

  1. Ho letto con piacere l’articolo. Grazie delle utilissime informazioni. Cercherò di utilizzare FB con molta attenzione nel futuro. Una sola domanda: cosa potrebbero fare di buono, per evitare guai, gli antivirus che solitamente si trovano in commercio?

    Saluti,
    Roberto De Luca

  2. Eh si vabbè… Se qualcuno guarda i miei dati personali (che poi sono quelli che ho liberamente deciso di mettere e che posso togliere in qualunque momento) chi se ne frega. Di certo non inserisco i miei dati sensibili o mie foto “compromettenti”.
    L’autore dell’articolo è catastrofista al massimo. Ragionando come lui non si dovrebbe accedere proprio ad internet, non soltanto a facebook. Il progresso comporta anche qualche rischio di questo tipo. L’importante è servirsene con intelligenza.
    Relax, Alessio Ganci. Relax…

  3. Gentili commentatori, grazie per l’attenzione.
    Caro Signor De Luca, purtroppo i virus che circolano oggi su Internet non sono tanto “gestibili” dagli antivirus. Pertanto è necessario provvedere al mantenimento di qualche utility gratuita per rimuovere i virus. Ad esempio “combofix” ed “avenger”.

    Cara/o Lex 77, una mia compagna di classe (all’epoca < di anni 13) si è lo stesso iscritta a Facebook ricevendo prontamente una strana richiesta da parte di una persona. Meno male che si è insospettita per il pessimo inglese usato e si è rivolta ai suoi. Se il suo PC ha un IP “fisso” non è difficile inondarla di spam e in una mezz’ora di lavoro riuscire a conoscere qualche password… Se poi c’è qualche modo di associare la password ai dati della carta di credito (magari non ricaricabile) e al conto corrente, si possono avere le giuste sorprese di chi è troppo fiducioso. Io (e i miei) usiamo per la connessione il modem del cellulare. Se non altro il nostro IP è dinamico ed è un po’ più difficile. Se poi ha letto bene l’articolo scoprirà che sui profili degli utenti molto spesso vengono pubblicati foto e altri contenuti non sempre carini.
    Cordiali saluti da Alessio
    (che non è su facebook, ma su altri social network più seri)

  4. Caro Alessio, ti ringrazio della cortese risposta e delle utili informazioni.

    Roberto De Luca

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