Ispani Jazz Festival: Flavio Boltro ed il suo quartetto

Terzo appuntamento, lunedì 3 agosto, alle ore 22, nell’incantevole cornice dei giardini di Villa Olga di Ispani, per il cartellone della VII edizione dell’Ispani Jazz Festival, rassegna voluta dal Sindaco Marilinda Martino e dal suo assessore Michele Morabito, con la collaborazione della Proloco di Giuseppe Cristoforo Milo, e la direzione artistica del Band leader Gerardo Di Lella.L’Ispani Jazz festival ospiterà il quartetto del trombettista Flavio Boltro, composto dal leader alla tromba, Stefano Sabatini al pianoforte, Aldo Vigorito al contrabbasso e John Arnold alla batteria. Il rinnovamento della scena jazzistica italiana, negli anni ’80, porta la firma di un buon numero di giovani musicisti che, grazie ad una eccellente preparazione tecnica, hanno elevato lo standard esecutivo, raggiungendo una professionalità che teme pochi confronti anche in campo internazionale. Trombettista dalle qualità non comuni e dalle sicure doti tecniche, Flavio Boltro è un musicista che si muove con naturalezza nei contesti di impronta hard bop, ma che guarda con interesse e curiosità alle nuove possibilità offerte dall’elettronica. Agli inizi degli anni Novanta ha avuto il contatto con il jazz francese, unendosi insieme a Stefano Di Battista alla prestigiosa ONJ e da allora la sua carriera ha avuto un’ulteriore accelerazione, che gli ha offerto l’occasione di affiancare l’indimenticato Michel Petrucciani. Padronanza dello strumento, verve espressiva e vibrante comunicativa, queste le caratteristiche della tromba di Boltro, il quale ha però sempre mantenuto la chiarezza e la limpidezza del discorso musicale. Il suo modo di suonare consiste in attacchi spavaldi e infuocati, dal corposo vibrato, che diviene fremente in fine di nota, un fraseggio estremamente sciolto, dagli ampi intervalli e dalle periodiche sequenze di note fitte e zampillanti, frutto di idee ardimentose e padroneggiate perfettamente, sia nelle note basse, molto groovy; sia in quelle alte, nitide e mordenti, il tutto concepito “ritmicamente” e con uso di riff e di cadenze bluesy, in ottemperanza alla più colta tradizione del jazz negro, quella che, andando a ritroso, giunge sino ad Armstrong, passando attraverso Brown, Gillespie ed Eldridge. Della formazione colpiranno in particolare i geniali temi di partenza, e l’evolversi di un progetto musicale approfondito, in particolare nei momenti collettivi ricchi di stimoli e una sapiente modulazione di situazioni, atmosfere, richiami stilistici, schizzante un organismo vivente, capace di tener desta l’attenzione per l’intera performance. Una formazione di grande impatto, creata appositamente da Flavio Boltro, a conferma della continua e instancabile “ricerca sonora” che il musicista torinese, protagonista indiscusso della scena jazzistica internazionale, conduce da anni.