Regione:il cons. Pica, interrogazione sui tagli ai precari scolastici

In Campania previsti 8000 licenziamenti, tra docenti e personale ATA per l’anno scolastico 2009-2010 e la  soppressione di diversi istituti, soprattutto nei piccoli centri. Pica rilancia la battaglia e chiede alla stessa Regione Campania di mettere in atto strumenti necessari per garantire un sostegno al reddito del personale precario “che a partire dal prossimo primo settembre, per quanto esposto in premessa, non riceverà nessun incarico, se pur a tempo determinato e per sostenere le piccole comunità dell’entroterra relativamente alle necessità di mantenimento degli standard educativi del servizio scolastico”.Il DPR 20 marzo 2009 n: 81 contiene norme per la riorganizzazione della rete scolastica e razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola. Per la Regione Campania la dotazione organica del personale ATA, in ambito regionale, relativamente all’anno scolastico 07/08 ammontava a 29.917 unità, ulteriormente ridimensionate nell’anno scolastico 08/09 a 29.766 unità.  allo stato attuale la normativa vigente prevede per l’anno scolastico 09/10 una riduzione del personale ATA, per la sola Regione Campania, di 1.791 unità. Inoltre la normativa vigente prevede per l’anno scolastico 09/10 una riduzione del personale docente, per la sola Regione Campania, di 6.180 unità. Inoltre, gli standard imposti dalla normativa vigente prevedono un aumento dei numeri minimi e massimi di alunni per la formazione delle classi e la conseguente contrazione del numero totale di classi per singola istituzione, ripercuotendosi soprattutto sulle piccole comunità.“Tutto ciò si ripercuoterà in maniera ancora più marcata nei piccoli centri dell’entroterra campano con caratteristiche geomorfologiche già critiche che non rendono agevoli gli spostamenti dell’utenza anche per brevi tragitti –spiega Pica. La minor disponibilità di personale ATA inciderà sulla possibilità di apertura dei plessi negli orari extra scolastici. La riduzione del tempo scuola per la scuola dell’infanzia e della scuola primaria, la riduzione del quadro orario settimanale delle discipline nella secondaria di I grado e l’accorpamento delle classi di concorso nella secondaria di II grado contribuiranno all’impoverimento dell’offerta formativa. Ovviamente tali circostanze potranno  di riflesso determinare la diminuzione del numero di iscritti alla scuola pubblica e quindi un ulteriore riverbero negativo sugli organici del personale docente