Stio Cilento: anche il sindaco Caroccia in consiglio provinciale

 Prima vicesindaco, poi Sindaco a Stio Cilento; in entrambe le vesti ha avuto in testa un solo obiettivo, quello di lavorare per far crescere il suo paese e l’intera area. Ora Pasquale Caroccia, avvocato per professione e amministratore per passione, approda ad un’altra spiaggia, quella provinciale. Nella recente tornata elettorale che ha visto Edmondo Cirielli (PdL) salire al podio di Palazzo Sant’Agostino, il Sindaco di Stio è stato infatti eletto consigliere provinciale, dopo una campagna elettorale intensa e produttiva con l’MpA. Benché la politica e l’amministrazione della cosa pubblica ce l’abbia ormai nel sangue, viene quasi naturale chiedergli se si aspettasse un simile risultato. “Negli ultimi sei mesi io e la mia squadra abbiamo lavorato bene per raggiungere questo obiettivo, quindi si, un po’ me lo aspettavo, anche se non mi aspettavo un risultato così importante: erano circa 40 anni che questo collegio non esprimeva in prima battuta il consigliere provinciale, in precedenza c’era stato, ma era subentrato per un’opzione del consigliere regionale, quindi non in maniera diretta. Questo mi dà grande soddisfazione. Una soddisfazione anche maggiore per una persona che ha sempre lavorato per questa terra e che adesso avrà sicuramente maggiori possibilità di farlo…Io voglio mettere a frutto la mia esperienza: sono stato vicesindaco prima e sindaco poi, e durante il mio percorso ho imparato che lo sviluppo del territorio si può raggiungere solo attraverso politiche di area più o meno vasta. Anche perché gli enti sovra comunali mirano a questo tipo di progettualità, e non più a cattedrali nel deserto, e quindi hanno interesse a promuovere le specificità dei territori. Alla luce del risultato conseguito cosa si aspetta ora dalla Provincia di Salerno?Non ero interessato all’assessorato, in quanto il partito ha deciso di coinvolgere anche altre persone che hanno partecipato alla competizione elettorale e che hanno anche garantito la mia elezione in quanto hanno permesso il raggiungimento del quorum. In vista delle elezioni regionali mi pare giusto allargare la base delle responsabilità…al momento voglio capire bene i meccanismi dell’ente provinciale in vista di quelli che potrebbero essere gli impegni futuri. Certo è che io sarò disponibile – e il partito certo non me lo negherà – a compiere successivi passi.Cirielli è una figura di tutto rispetto e  dal grande carisma, ma qual è la sua personale opinione sul nuovo presidente della Provincia?Cirielli è il Presidente giusto al momento giusto. Quando l’ho incontrato mi ha fatto capire che vuole mantenere ferme le intenzioni proclamate nel corso della campagna elettorale, in quanto la provincia ha bisogno di rigore e di rivisitare alcune scelte. Anche dal punto di vista del personale, condivido l’impostazione di Cirielli il quale dice che bisogna rivedere gli incarichi: un appiattimento delle posizioni da oltre 15 anni, potrebbe creare danni e addirittura contrasti tra lo staff amministrativo e quello dirigenziale. In questa prima fase è bene cercare un assetto nuovo anche alla luce dei nuovi rapporti di forza che scaturiscono dai risultati delle elezioni. Quando si lavora per un territorio non ha troppa importanza il colore politico, ma come spiega il passaggio da una corrente ad un’altra?Io non mi sono mai ritrovato nel Pd; il mio percorso è iniziato con la Democrazia Cristiana ed è finito con la Margherita. Il Partito Democratico non mi ha dato niente, anzi, ho avuto seri problemi di comprensione di certe scelte; troppe divisioni, scontri continui mi hanno indotto a cambiare strada, anche perché difficilmente con il Pd avrei trovato la strada che ho imboccato.

 

 

 

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