Magistratura, politica e questione morale

Aldo Bianchini
Politica e questione morale, sembra un paradigma ma nella sostanza è semplicemente e brutalmente un assioma. La questione morale in politica si è riproposta con forza dopo il fermo, trasformato in arresto, del rag. Luca Bianchini accusato di essere lo stupratore capitolino e senza alcuna sentenza; è rimbalzata nelle ultime ore nella nostra provincia con la condanna in primo grado ad un anno e sei mesi di reclusione del sindaco di Pagani Alberico Gambino che è anche neo assessore provinciale al turismo della giunta capitanata da Edmondo Cirielli. E poi è arrivata al suo apogeo la sfida lanciata dal comico Peppe Grillo, grande propugnatore della questione morale, al quale è stata rifiutata la tessera del PD. La questione morale forse è in definitiva soltanto una somma di due parole che tutti noi amiamo pronunciare sempre e comunque ma che allo stato pratico non interessa più di tanto in quanto nel momento in cui dovremmo pretendere il suo rispetto cerchiamo tutti di trovare la soluzione o la giustificazione per tutto. Se così non fosse dovremmo avere, in questo Paese e nella nostra Provincia, un fiume in piena di dimissioni dalle cariche politiche, istituzionali, amministrative e associative. I personaggi colpiti da provvedimenti giudiziari come avvisi di garanzia, richieste di rinvio a giudizio, rinvio a giudizio, sentenze di condanna in primo grado e spesso anche in appello sono tantissimi e se oggi tutti sentissero il dovere di dimettersi probabilmente le istituzioni rimarrebbero subito svuotate. Ma allora perchè nessuno si dimette. Nessuno si dimette perchè abbiamo tutti nel tempo svuotato l’azione della magistratura (e quindi del giudice) che nell’immaginario collettivo non è più vista come la garanzia per la legalità ma come un potere che vuole prevalere sull’altro potere, quello politico, che stranamente e per una fortunosa combinazione del destino da tangentopoli è uscita più forte di quanto ad un primo sommario esame poteva apparire. L’errore della magistratura, in sintesi, sta nel fatto che è riuscita a determinare nella pubblica opinione il sospetto che “il giudice è solo apparentemente libero, specie se il suo modo di sentire non coincide con quello della massa, o, peggio ancora, se la massa è stata manovrata, condizionata o indottrinata da principi che moralmente non si possono condividere…” (scrive testualmente Domenico Santacroce in un suo libro, nrd!). Ed è proprio nella gestione di questo passaggio epocale che la politica ha vinto sulla magistratura, perchè è riuscita ad indottrinare la massa; e questo enorme pericolo proprio nessuno lo aveva giustamente valutato, almeno da parte dei magistrati. I quali, oggi, anche se a volte condannano in presenza di prove inoppugnabili non sono credibili e la massa, indulgente e servile nei confronti del vero potere, è pronta a difendere il condannato e non il giudice. Ecco perchè nessuno si dimette. Ed ecco perchè Alberico Gambino non si deve dimettere, perchè non c’è questione morale che tenga di fronte alla battaglia che una parte della magistratura (al di là del caso Gambino) da oltre quindici anni ha intrapreso contro classi ben individuate del potere politico. Ovviamente con questo non è mia intenzione entrare nel merito della vicenda personale nè azzardare giudizi sull’operato del pm Roberto Lenza e del gup Gabriella Passaro che ha, comunque, disposto il rinvio a giudizio di Gambino per la seconda inchiesta, quella legata alla gestione della Multiservice, insieme a Gerardo Metallo, Lorenzo Elettore, Fabio Petrelli e Salvatore Fezza.

15 pensieri su “Magistratura, politica e questione morale

  1. E no, caro direttore. Bisogna entrare nel merito delle questioni.
    Innanzitutto, la questione morale deve esistere non solo a chiacchiere, ma anche nei fatti.
    In secondo luogo, qui c’è una condanna. Sia pure di primo grado, è pur sempre una condanna. Non si può mettere sempre tutto in discussione, cattivissima abitudine di questo nostro Paese. Ognuno faccia il suo mestiere: i magistrati scrivono le sentenze, i politici amministrano, i giornalisti informano, ecc.
    E poi se un amministratore fosse condannato a 30 anni o, peggio, all’ergastolo?
    Secondo il suo modo di pensare dovrebbe rimanere al suo posto.
    La sua disistima verso la magistratura la porta a fare dei ragionamenti veramente assurdi e pericolosi, dal mio punto di vista.

  2. Scusa Direttore, ma mettere assieme la vicenda dello stupratore con quella di Gambino è una forzatura.
    Se di questione morale si deve parlare, si parli dell’infelicissima scelta di Cirielli di nominare Gambino in Giunta.
    L’Italia del Gattopardo: tutto cambia….con quello che segue.

  3. Questi dovrebbero essere i politici che ci rappresentano alla Provincia? e che il 19 dicembre scorso dichiarava sul mattino di non conoscere personalmente il coordinatore di Forza Italia Di Vietri, Daniele di Martino persona onestissima e stimatissima.
    Questa e la politica? vi chiedo e mi domando anno anche il coraggio di pretendere incarchi?
    buona giornata

  4. Egr. Direttore , L’avviso di garanzia , il rinvio a giudizio è un a prima fase del processo, non vedo il motivo per le dimissioni in quanto è tutto in fase di accertamento. Ma una sentenza di condanna in primo grado è sempre una sentenza con prove certe nelle mani del giudice, quindi fino alla sentenza definitiva se non si riesce a dimostrare il contrario, non pensa che sia opportuno starsene un po’ a casa è dimettersi da tutti gli incarichi ? Sig. Direttore non è da lei credere che se tutti i colpiti da provvedimento giudiziario sentissero il dovere di dimettersi le istituzioni rimarrebbero vuote, in politica ci sono più persone con 10 in condotta e 110 lode che si prestano, ma proprio questi signori con provvedimenti giudiziari alle spalle gli chiudono la porta, ho li bruciano ovviamente in senso politico alla prima occasione perché persone buone,brave ma gli potranno sfilare il posto (potere).
    saluti da Della Corte Alfonso

  5. LE DICHIARAZIONI INTEGRALI DEL SINDACO/ASSESSORE CONDANNATO.
    20/12/2009
    «Di Martino non lo conosco bene – dice Alberico Gambino –
    Di certo si avvia subito il provvedimento di espulsione da Forza Italia». Questa la reazione a caldo del commissario provinciale Azzurro. Di Martino era stato nominato commissario cittadino quando Fi a Salerno era governata da Mario Pepe.
    «Daniele Di Martino non è un esponente di punta del nostro partito – continua Gambino – di certo non ha mai partecipato a nessuna manifestazione di Fi o del Pdl fuori da Vietri.
    Comunque noi siamo assolutamente estranei alla vicenda contestata a Di Martino, invece stiamo lavorando fortemente su Vietri per fare un grande progetto politico che non è assolutamente intaccato da questa vicenda».
    Fonte Il Mattino
    E ora cosa dici caro ASSESSORE?PENSO CHE UNA SOLA COSA DOVRESTI FARE……R I T I R A R T I.

  6. “per altro, i fatti contestati, a mio parere, – continua Cirielli – non sono antigiuridici e nemmeno esprimono un esempio di malcostume”
    La frase virgolettata, secondo quanto riportato nell’articolo,dovrebbe appartenere al presidente della Provincia.
    Ci spieghi,pertanto,il presidente Cirielli cos’è antiguridico e di malcostume, in modo tale da avere piena conoscenza del significato delle parole espresse.
    Consapevole e pienamente d’accordo sulla presunzione d’innocenza, esiste comunque una questione di eleganza istituzionale ed opportunità.
    Poichè questi signori si sono definiti, in campagna elettorale, altamente superiori sul piano umano,morale e professionale a coloro che occupavano gli stessi scranni nella precedente giunta provinciale, diano prova di tale superiorità e lascino lo scranno occupato legittimamente.
    Avranno modo di meglio difendersi nelle sedi giuridiche più opportune.
    “i personaggi colpiti da provvedimenti giudiziari come avvisi di garanzia, richieste di rinvio a giudizio, rinvio a giudizio, sentenze di condanna in primo grado e spesso anche in appello sono tantissimi e se oggi tutti sentissero il dovere di dimettersi probabilmente le istituzioni rimarrebbero subito svuotate”,
    la frase di Aldo Bianchini per motivi di mancata conoscenza non può trovarmi d’accordo.
    Credo sia necessario far conoscere alla pubblica opinione, i nominativi di coloro che, a vario titolo,siano “avvisati” di garanzia,rinviati a giudizio,condannati in primo grado ed appello.
    Il tutto al fine di garantire massima trasparenza sulla posizione di coloro che ricoprono,eventualmente,cariche pubbliche.
    Non,sia chiaro,per sottoporli al “pubblico ludibrio”, ma per avere piena conoscenza di coloro che si trovano ad operare all’interno di varie strutture istituzionali.

  7. Alberico Gambino e’ un Sindaco stimato ed apprezzato. Ha dimostrato di saper governare un paese difficile. Sono solidale con lui, anche perche’ non intravedo reati tali da cancellare di botto il buon operato da uomo di partito ed amministratore.

  8. Caro Alfonso, non è mia abitudine affidare il mio pensiero ad un blog, e la prima volta e probabilmente l’ ultima che affido la mia parola ad un sito web, ma tant’ è, visto che vi sono costretto sulla base delle affermazioni altamente lesive alla mia dignità umana e professionale che quest’ oggi mi hai fatto, preferisco a questo punto affidare il mio punto di vista al sito da cui è partita la tua inopinata polemica nei miei confronti, scaturita tra l’ altro da un semplice complimento (non richiesto) fatto da Enzo Musto nei confronti della mia persona . Oggi pomeriggio mi hai accusato di essere un doppiogiochista, un falso, un traditore, un vile, ricordo perfettamente le tue parole al telefono: “ Se vuoi ritagliarti un tuo spazio ti ricordo di non gettare fango su di me“, parole che hanno racchiuso il senso delle tue accuse e che mi hanno ferito in maniera davvero grave e gratuita. Non so perché, e a questo punto nemmeno mi interessa, il motivo della tua acredine ma per rispondere alle tue accuse vorrei rispondere ricordandoti le notti passate a incollare i tuoi manifesti elettorali sui tabelloni di Cava e Vietri, i giorni e le notti insonni a portare avanti il tuo pensiero, parlando con quante più persone possibili, io che vivo a Vietri ma che di Vietri non sono, e quindi con oggettive difficoltà a fermare le persone, i tuoi bigliettini elettorali distribuiti in lungo ed in largo, le riunioni politiche fatte insieme a te, le litigate fatte per difendere un pensiero in cui credevo, le notti insonni passate dal sottoscritto (sistemista di rete e esperto di sicurezza informatica, e quindi persona che lavora 12 ore al giorno sui pc) sul proprio portatile per creare il tuo sito web, le sere negate alla mia famiglia per starti vicino in quest’ avventura, le litigate fatte con mia moglie che negli ultimi 3 mesi prima delle elezioni mi vedeva solo la mattina quando mi alzavo per andare al lavoro, ora se tutto quanto sopra menzionato non è bastato a farti capire di che pasta sono fatto, sinceramente non so che farci, personalmente mi sono sempre reputato una persona limpida, leale e te ne ho dato ampia dimostrazione in tutti i sensi, ricordi sei stato il primo a sapere che io avrei aderito all’ associazione Vietri viva che si sta formando, e la tua risposta in merito a ciò, tu che avevi deciso che Michele Sarno (persona che personalmente, nonostante qualcuno ne parlasse male, ho imparato a stimare e rispettare sia per le sue qualità umane che politiche, non posso dire professionali perché fortunatamente non ho ancora avuto bisogno del suo aiuto e spero di non averne mai) e una buona parte della lista Vietriviva ti era nemica, è stata quella di dirmi che nel momento in cui avessi aderito all’ associazione tu mi avresti cacciato dal partito (Mpa), ricordi cosa ti dissi? “Nessuno nemmeno mio padre può permettersi di dirmi cosa fare”, quindi figurati se potevo mai accettarlo da te, premetto che non lo accetterei da nessuno, ti ho detto che potevi cacciarmi quando volevi e a tal proposito ricordo a tutti che non sono io che ti ho abbandonato ma che sei tu che mi hai cacciato o caccerai dal partito quando io aderirò a Vietriviva, puoi già farlo perché comunque aderirò alla nuova associazione che si va formando.
    Sinceramente sono davvero deluso per questo triste epilogo, ,ma sinceramente se la politica deve ridursi a mere litigate da comari di paese che pensano al proprio interesse personale e non al bene della collettività, io personalmente me ne chiamo fuori, non sono stato educato ad essere polemico, a fare scialbe litigate, i miei genitori e gli scout di cui mi onore di esserne stato parte, mi hanno insegnato a portare avanti un pensiero ed un ideale in cui credere ed è così che voglio continuare a vivere, ed è per questo alla luce di quanto sopra che da questo momento non mi considero più parte dell’ Mpa Vietrese.
    Sergio Arciulo
    Ex vicepresidente Mpa Vietri sul mare

  9. Secondo il mio modesto parere Gambino dovrebbe dimettersi ma questo non succederà perche il potere è troppo bello.
    Meno male che non ho votato per nessuno perchè ormai tutti gli schieramneti sono uguali.

  10. Prova-Vedi che Alfonso parla di suo nipote ed ha ragione, i fatti all’epoca andarono proprio cosi.
    rosa…

  11. Signora Morena: un buon amministratore non usa la carta di credito del suo Comune per spese personali.
    Questo è stato accertato.
    Un buon amministratore si dimette se condannato per non fare danno all’Istituzione che amministra.
    Cos’è per Lei un buon amministratore, mi dica?
    Facciamo un “Lodo Gambino” anche per il Nostro?

  12. La politica e come un autobus ce chi sale e ce chi scende, si sale perchè ce bisogno di qualcosa non ottenendola perchè si è perso alle elezioni si scende subito alla prossima fermata.E siccome che tutti sanno che io avrei rinunciato a qualsiasi incarico per…….i motivi sono chiari a chi capisce.
    io mi faccio tutta la corsa completa, anche con la sconfitta nello zaino.
    senza rancore Alfonso Della Corte.

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