Salerno: stazione ferroviaria a rischio

 Il dottor Rosario Ternullo (responsabile trasporti di Legambiente Salerno) pone oggi, dalle colonne del Cormez, un problema di grande attualità e di elevatissimo rischio per tutti i residenti nella zona della galleria Santa Lucia. Un problema che questo quotidiano ha già sollevato ospitando subito (era il 9 luglio) la lettera del dr. Ternullo. Un problema, dunque, di una galleria che proietta direttamente dall’Agro nella stazione ferroviaria di Salerno numerosi treni passeggeri e molti treni merci. Se i treni passeggeri sono costretti e ridurre la loro velocità perchè tutti fermano in stazione, quelli merci -dice Ternullo- spesso non fermano e transitano in stazione ad una velocità oscillante tra i 90 e i 120 km/h. Nel caso deragliassero -continua Ternullo- gli esiti sarebbero maggiormente disastrosi rispetto alla tragedia verificatasi nella stazione di Viareggio. Se in quella stazione i binari erano distanti almeno cento metri dai palazzi, a Salerno la distanza si riduce a 25-40 metri nella zona della galleria. “Se il deragliamento e l’incendio del gpl avvenissero nel punto d’ingresso della galleria  …. un micidiale forno che in pochi secondi non lascerebbe scampo ….”  Il grido d’allarme lanciato dal dr. Ternullo dev’ essere preso seriamente in considerazione (non sempre però accade quando parla Ternullo!!) anche perchè l’esperto di geografia del territorio invita pacatamente tutti ad una riflessione attualizzata ad oggi senza ricorrere, come spesso accade, alla speculazione edilizia degli anni ’50-’60, che ha devastato questa Città. Oltretutto veniamo da un’esperenza drammatica, come quella del treno dei tifosi che, se non fosse riuscito a sbucare dalla galleria, avrebbe provocato non quattro, ma centinaia e centinaia di morti. Da quel momento, però, niente è stato fatto per migliorare la sicurezza sotto e immediatamene fuori la galleria che è un pericolo costante, e non soltanto per l’incendio del gpl, in quanto per quasi tutto il suo percorso è sormantata da centinaia e centinaia di palazzi per civili abitazioni. Questi pericolio, del resto, venivano già adombrati dai tecnici FF.SS. che agli inizi degli anni ’50, in previsione dello sviluppo urbanistico di Salerno, avevano progettato di spostare la stazione verso la Valle dell’Irno (forse dove oggi c’è l’università); ma quelle idee progettuali furono subito accantonate e seppellite dalla marea di interessi economici che la forzata speculazione edilizia dell’epoca imponeva alla politica di quei tempi.