Il termovalorizzatore scopre la civiltà degli Etruschi

Sì, avete letto bene, se non fosse stato per il progetto di creare un termovalorizzatore  sulla piana di Cupa Siglia alle pendici del Monte Vetrano, oggi non si saprebbe che proprio in quel luogo un tempo c’era una necropoli etrusca, ovvero: c’è tuttora. I ritrovamenti sono stati datati tra il quarto e primo secolo avanti Cristo e le testimonianze lasciate da questo popolo in quell’area sono davvero tante: nelle oltre cento tombe sono stati trovati oggetti incredibili che ci raccontano la storia dell’epoca che è alle basi della civiltà in queste regioni. Nelle tombe femminili, tra l’altro si trovano complesse parure e vari tipi di gioielli e in quelle maschili le loro armi e spiedi e tutto quel che fa parte dell’equipaggiamento di un guerriero. Tra tutte queste, la tomba che ha portato alla luce di più sorprese è quella detta “della principessa” dove tra l’altro si è trovato una miniatura di un’imbarcazione sarda in bronzo. È impossibile elencare tutto qui e non è neanche il momento di farlo: spetterà agli archeologi che lavorano sul posto a creare l’elenco completo. Questo ritrovamento ovviamente in primo luogo è un’eccezionale possibilità per conoscere meglio le radici di queste zone e inoltre ha anche alto potenziale turistico. Il turista odierno vuole di più che solo sole e mare: vuole anche una buona fetta di cultura da aggiungere al suo menu del “sentirsi a suo agio”. La storia fa parte della cultura locale di un posto che va curata affinché l’identità dei popoli rimanga intatta.Per migliaia di anni i reperti e le costruzioni hanno dormito pacificamente sotto terra. Ora ciò che non e’ stato trasportato a un museo resta esposto all’azione di sole, vento, acqua, ma sopratutto a quella delle persone. Resta quindi aperta la questione della salvaguardia del sito. Come trasportare altrove i materiali nel caso la costruzione del termovalorizzatore avvenga, oppure come proteggerli dagli elementi e dai tombaroli se la costruzione si ferma. Una cosa è certa, dopo duemila anni di pace per queste tombe si aprono tempi alquanto agitati.

Sabine Emmy Eller