Lupi & Agnelli: il Federalismo e il Sud

  Premettendo che il federalismo è ormai un dato di fatto, e quindi siamo vicini alla soluzione dell’enigma di un Nord sovrasviluppato, e di un Sud sottosviluppato in termini economici e sociali, bisogna completare una transazione incompiuta, affrontando e risolvendo la questione, non solo in modo Fiscale come vorrebbe la Lega, ma anche in modo Solidale e Competitivo. Mentre la sola questione Fiscale prevede la responsabilità politica e amministrativa delle Amministrazioni locali nel controllo e nella qualità della spesa pubblica e dei servizi resi ai cittadini, il Federalismo Solidale dovrebbe, da parte di tutti, concorrere ad un uso più attento e razionale delle risorse dell’intero Paese, modificandolo da regione a regione, in base a criteri di sussidarietà per le zone meno abbienti. Allo stesso tempo diventa Competitivo se si presta attenzione alla riduzione della pressione fiscale complessiva e non inquinato da sovrapposizioni di più livelli burocratici (l’eliminazione delle Province e delle Comunità Montane andrebbero in questa direzione). Si potrebbe quindi ipotizzare un nuovo ragionamento dopo l’eliminazione delle 107 Provincie, visto che, in parecchi casi, ci sono regioni che fanno solo gli interessi dei capoluoghi di Regione: spesso divoratori di fondi statali ed europei, a discapito di altri capoluoghi di Provincia. Con l’eliminazione delle Province, perché non sviluppare nuove Regioni portando le attuali 20 a 25/30?Territori che “a volte hanno centinaia di anni” in senso storico/culturale e abitativo, ponendo un limite di abitanti (minimo 1.500.000) e non al loro sviluppo. Un esempio potrebbe essere il Novarese, che abbraccia le province di Novara, Biella e Verbania. La Lunezia, che abbraccia le province di Massa-Carrara, Mantova, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, e la Spezia (parzialmente accomunate da legami storici e geografici), dall’antico Ducato di Parma e Piacenza, a cui vanno aggiunti i territori della Garfagnana (cioè parte della provincia di Lucca) e della zona sud-est della provincia di Cremona. Parte della Campania che abbraccia buona parte delle Province di Salerno, Avellino e Benevento, accomunate in senso storico dai due Principati di Benevento e Salerno, da qui potrebbe derivare il nome: Regione Dei Due Principati. Pensare contestualmente ad un accorpamento dei comuni più piccoli, portandoli a un minimo di 10.000/15.000 abitanti. Un Comune che “fa” 3/4000 abitanti ha la stessa struttura burocratica di un Comune di 30.000 abitanti. In Italia ci sono miglia di Comuni al di sotto dei 3.000 abitanti, molti di questi, adiacenti tra di loro, sono simili per tradizioni, storia, realtà socio economica. Un dato che si commenta da solo: Romagnano al Monte (Sa) abitanti 391. Stabilire inoltre per Legge Parlamentare, il numero massimo dei componenti di Giunte Comunali, Provinciali e Regionali in base al numero degli abitanti. (a questa operazione, in un modo o nell’altro, bisognava provvedere prima, o contemporaneamente all’approvazione del Federalismo, ma non è mai troppo tardi). Ridurre il costo della burocrazia: si può e si deve fare! Tra l’altro è la stessa Europa, che chiede la riduzione almeno del 25% entro il 2012. Il beneficio per l’Italia, se ciò si attuasse, sarebbe di poter contare almeno di 1 punto di crescita di Pil. Con il Federalismo non solo Fiscale, ma anche Solidale e Competitivo, non solo si risponderebbe alle esigenze del Nord, ma sarebbe occasione di crescita e di sviluppo del Sud. Un Federalismo aperto a una distribuzione dei compiti tra il pubblico e il privato, cosicché ognuno possa dare il meglio di sé. Con tutto ciò la Lega deve interagire, perché è inaccettabile l’egoismo finalizzato alla sola ed esclusiva difesa degli interessi economici territoriali molto spesso connessi alla sola fiscalità. Contemporaneamente, a Sud c’è bisogno di uno sforzo incisivo nella creazione di infrastrutture ed opportunità di sviluppo che non venga frenato da mafia, ‘ndrangheta e camorra; con un apporto maggiore e più organico da parte dello Stato e della Magistratura, non sempre “impermeabilizzati” nei confronti di queste associazioni criminose. Se si continua in questo modo, avrebbe ragione qualcuno che si augura di “mettere le Regioni del Sud, incominciando dalla Campania, sotto legge marziale” affidandone il comando a un generale friulano.

Raffaele Picariello

 

Un pensiero su “Lupi & Agnelli: il Federalismo e il Sud

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