Verso la costruzione di Sinistra e Libertà.Quale percorso?

 

L’azione politica di Vendola e di altri esponenti della sinistra italiana, con la conseguente presentazione alle europee della lista di Sinistra e Libertà, ha suscitato entusiasmi e ottenuto l’appoggio, anche nella nostra provincia, di centinaia di donne e uomini che erano “dormienti” politici. Persone che da decenni non avevano una forza politica che fosse in grado di rappresentarli.Oggi queste persone si stanno organizzando e sentono il bisogno di confrontarsi con le forze politiche che hanno dato vita alla lista elettorale per condividere un percorso di costruzione di Sinistra e Libertà in un soggetto politico organizzato e strutturato.Da ciò dipende la credibilità del progetto politico di Sinistra e Libertà; esso deve favorire l’aggregazione di quanti si sono tenuti lontano dalla politica attiva pur riconoscendosi nei principi della solidarietà, della democrazia e per la costruzione di una nuova economia rispettosa dell’ambiente e della dignità delle persone. Principi questi che sono alla base del progetto politico di Sinistra e Libertà.Per questo noi, in quanto rappresentanti di una parte delle centinaia di persone che si sono attivati in questa tornata elettorale, abbiamo deciso di rendere pubblici i nostri ragionamenti e le nostre proposte con un’ assemblea pubblica che si terrà il giorno 6 luglio alle ore 18,30 presso l’hotel Mediterranea in via S. Allende Salerno.E’ un’ assemblea auto organizzata e autofinanziata che vuole coinvolgere altri uomini e donne e offrire alle forze politiche che si rifanno alla costruzione di Sinistra e Libertà un contributo collettivo,  democratico e costruttivo.

 Marco Matano, Salerno

Angelo Orientale, Baronissi

Daniele Petrone, Eboli

Aldo Romano, Agropoli

2 pensieri su “Verso la costruzione di Sinistra e Libertà.Quale percorso?

  1. Ho partecipato anch’io al progetto di costruire un nuovo soggetto politico che superi le storiche (e croniche) divisioni interne della Sinistra italiana. Ho votato senza soverchie illusioni per Sinistra e Libertà alle europee, non riconoscendomi in altri partiti o movimenti. Ora siamo fuori dal Parlamento di Strasburgo come da quello italiano. Ci sarà pure qualche motivo. Io temo che abbiano ancora pesato le nostre divisioni interne, e i troppi leader di diverso orientamento che che hanno messo in campo una riedizione minore del fu Arcobaleno. Manca un progetto comune e una base comune, anzi si può dire che c’è un vertice – o tanti vertici – però privi di un solido appoggio territoriale e sociale. Il popolo della Sinistra esiste, certo, ma è da tempo disperso e disorientato. Siamo sempre meno visibili e organizzati. Ora ci mancheranno anche i finanziamenti dei parlamentari. I nostri volenterosi dirigenti stentano a trovare un linguaggio chiaro e comune adatto ai tempi nuovi e difficili che stiamo attraversando. Lo stesso Nichi Vendola si trova in cattive acque. Si tratta di ritrovare un a rotta condivisa, d’accordo; ma da quanto tempo la stiamo cercando? E chi sono – o chi saranno – i timonieri? Gli stessi che l’hanno persa nelle secche della politica politicante?Io credo che in Italia ci sia un urgente bisogno di Sinistra, ma nuova e libera dai vecchi quadri partitici e troppo presi dalle loro piccole ambizioni di piccoli leader. Almeno così credo. Un saluto da Fulvio Sguerso (Sinistra Democretica, Savona)

  2. con questa lettera a nichi vendola aggiungiamo le nostre alle vostre considerazioni. buon lavoro carlo loccarini
    Caro Nichi,
    crediamo tanto nella necessità e nell’urgenza di un nuovo partito della sinistra da averne già aperto una sezione, ancorchè virtuale. Una sezione, Nichi, perché vogliamo un partito, un partito nuovo che sappia risvegliare interesse, ricreare passioni e speranze dove esistono passività e disillusione, che sappia riannodare le fila di una sinistra divisa e stanca, delusa da una politica che genera indifferenza, che ha spento qualsiasi voglia di partecipare e di fare.
    Un partito germoglio di una sinistra nuova, forte negli ideali e nella visione della realtà, vicina ai luoghi del disagio e della sofferenza, che studi, ricerchi, programmi, discuta, convinca, lotti.
    Un partito laboratorio cioè o, se vuoi, con tante fabbriche, qui a Roma e nel resto del Paese, che torni a farci sognare.
    Avrai seguito il dibattito che si è sviluppato in rete (in una miriade di siti, vorrà pur dire qualcosa) in questi anni. Un dibattito ampio, serio, impegnato tra compagni, giovani, semplici cittadini, tutti animati dalla stessa voglia di un nuovo protagonismo politico.
    Un esempio di comunità attiva, fattiva, partecipativa come vorremmo che fosse tutta la società che, invece, lo strapotere dei media ha nettamente marcato, segnando un’egemonia culturale che, incontrastata, è diventata, giorno dopo giorno, modello di vita e riferimento comportamentale di massa. Una società chiusa in un recinto sempre più ristretto di spazi democratici e sempre più caratterizzato da forti tensioni sociali.
    Bisogna, in fretta, riconquistare consenso, egemonia ricompattando pezzi di società oggi frantumati. Bisogna ridare al Paese un’ossatura, ricostruirne la spina dorsale, farlo uscire dalla pericolosa mediocrità del quotidiano, ridargli speranze e futuro, prima che sia troppo tardi.
    Così non è più da tanto tempo. E non lo è per la mutazione genetica del PD e per i contrasti, le resistenze, i particolarismi di una sinistra racchiusa nelle proprie intangibili certezze, nel proprio vocabolario di parole, nei propri simboli che poco dicono, ormai, alla stragrande maggioranza del popolo italiano. Non si tratta, quindi, di resuscitare il vecchio, ma di costruire qualcosa di nuovo e, possibilmente, di altrettanto importante.
    Questo dicevamo in tanti, convinti che davvero “i processi di cambiamento si costruiscono dal basso”.
    Caro Nichi, se siamo qui a scriverti è per esternare a te, che incarni la nostra stessa voglia di cambiamento e di rinnovamento, problemi e difficoltà che rischiano di riportarci di colpo con i piedi per terra, ponendoci di fronte ad una situazione che avremmo voluto profondamente diversa.
    Invece di sentirci il motore della rinascita della sinistra e del Paese, riaffiorano, in molti di noi, delusione ed amarezza che spengono entusiasmi e voglia di fare.
    Le discussioni atroci e laceranti riguardo le candidature per le elezioni regionali, almeno nel Lazio, riportano in luce tempi e modi inaccettabilmente vecchi.
    Assistiamo al trionfo dell’autoreferenzialità,delle lotte di potere tra le tante anime di SEL, che anziché liberarsi e contaminarsi in una comunità nuova, le cui tracce sono appena visibili nei territori, si rinchiudono ancora nelle trincee delle componenti fondatrici.
    Siamo soffocati da uno spaventoso deficit di democrazia che esclude ( quasi ) tutti da ogni possibilità di intervento su metodi, criteri e scelta di persone per rappresentare degnamente nella regione il nostro impegno, la nostra diversità, la società alla quale vogliamo parlare. Stando così le cose non si esce dall’angolo, non ci si libera di una condizione minoritaria che non ci appartiene, per storia e volontà.
    Tutto questo evidenzia ancora l’esistenza di gruppi dirigenti, privi di coraggio politico, che poco hanno contribuito a costruire il nuovo, diffondendo invece un senso di inadeguatezza e lontananza dai fermenti e dalle passioni di tanti.
    Basterà il congresso per correggere una rotta abbondantemente smarrita e per rimettere in moto il processo di riaggregazione e ricostruzione di tutta la sinistra?
    E’ la penultima speranza che ci è rimasta. L’ultima sei tu, Nichi.
    Un forte abbraccio.
    http://www.sezionelasinistra.net info@sezionelasinistra.net

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