Fort Apache – CSTP: "atto quinto"

Aldo Bianchini
Il coordinatore provinciale del PdL, Antonio Mauro Russo, sta dimostrando giorno dopo giorno di possedere tutti i numeri per poter calpestare a pieno titolo il palcoscenico della politica. Questa mattina ha aperto la conferenza stampa (presenti Antonio Iannone, Antonio Squillante, Adriano Bellacosa e Giovanni Romano) di chiarimento sul voto che ieri ha smantellato l’ex maggioranza di centrosinistra al governo del CSTP (Trasporti pubblici) da sempre. “Ho avuto la sensazione -ha detto Russo- di partecipare ad una riunione di famiglia e non ad un’assemblea di un ente pubblico così importante per l’economia dell’intera provincia”. Una frase che da sola stigmatizza la situazione di incancrenimento in cui versano le società miste o partecipate che siano, insomma quasi come dire “l’oblio del potere”. Bisognava svegliare questi abitudinari amministratori del passato e, forse, del pensiero unico. E la sveglia è arrivata, come una doccia fredda. Il CSTP si blocca e per la prima volta il suo bilancio non viene approvato. Ottima la manovra del centrodestra, non c’è che dire. Ora dovrebbero arrivare le dimissioni di Ciccio D’Acunto e degli altri fedelissimi di “Vincenzo”. Vedremo. Anche il maggiore Wilkins, nel mitico Fort-Apache, cercò di suggerire al colonnello Thursday che la gestione familistica e svogliata del forte non avrebbe portato da nessuna parte se non alla distruzione del forte stesso. Wilkins andò via dal forte, al contrario il capitano York (solo servitore dello stato e non stratega) preferì rimanere e morire al fianco del colonnello. Inutilmente, perchè la fine era comunque segnata. Abilmente il Wilkins dei nostri giorni (Baronissi docet!!), come il suo predecessore, si è chiamato da parte prima della resa. Una resa che nessuno vuole ammettere (facendolo potrebbero difendersi meglio) e che qualcuno adottando un sindacabilissimo metodo di “rivalutazione patrimoniale” si era addirittura presentato in consiglio con un “bilancio consuntivo” in attivo per ben 78.000 € per l’anno 2008, quando per tutti gli anni precedenti i buchi di bilancio hanno raggiunto anche i diecimilioni di euro. E qualche altro che strumentalmente, per non dire meschinamente, ha adombrato l’ipotesi di un blocco bancario e non pagamento degli stipendi.  Tanto che l’UGL ha inviato regolare esposto per questo fatto e per altri alla Procura della Repubblica. Era assolutamente necessario un incontro preliminare tra il colonnello Thursday (De Luca) e il capo degli Apache-Chiricahua (Cirielli) ma, esattamente come avvenne due secoli fa, il primo non ne aveva voglia e il secondo aspettava d’esser chiamato; e finì come sappiamo. E allora come fare per smantellare il forte. L’assedio parte da lontano, esattamente due anni fa da Baronissi con la manovra (che allora io non compresi e criticai!!) di accerchiamento del potere con il consigliere di AN a fare da sirena per Cosimato e che in questa tornata elettorale ha “tifato” per Moscatiello. L’idea allora fu proprio di Antonio Mauro Russo (figlio di Geronimo e aiutante di campo di Cochise) che, bisogna riconoscerlo, con grande intuito politico predispose un piano a lunga scadenza che ha dato splendidi frutti. Tutto il resto fa parte delle chiacchiere e dei numeri della politica: tabelle, dati, proporzioni, valutazioni, rivalutazioni, correzioni in positivo e negativo, approssimazione. Un dato è certo, l’assedio è quasi completo ma Thursday non lo vede, come non si accorge del fiato addosso del premier per il termovalorizzatore, e grida: “Nascerà in piazza della Libertà la torre della cultura” senza rendersi conto che Bofil, Chipperfield. Hadid, Bohigas, Pica Ciamarra, Perrault, Ruisanchez e Scarpa per la loro stessa natura scientifica volteranno presto lo sguardo da qualche altra parte. Come il “piccolo grande uomo” che dall’alto di una vicina collina osservava le alte fiamme di Fort-Apache.

2 pensieri su “Fort Apache – CSTP: "atto quinto"

  1. Direttore i miei personali complimenti, è un piacere leggerla
    Hasta No Crescent…

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