Alunni italiani i più scarsi!

 Salvatore Ganci

“Roma, 17 giugno – I risultati medi degli studenti italiani sono tra i più scarsi nell’area Ocse nonostante la spesa docente/studente sia la più elevata. A fotografare la realtà della scuola italiana è il rapporto dell’Ocse i cui dati sono stati presentati questa mattina dal ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini.” La notizia appare sul televideo di ieri e gli appunti più negativi al nostro sistema scolastico partono proprio dal costo più elevato che la scuola italiana presenta rispetto le stesse strutture europee, visto che  il rapporto Docente/studente  quasi 1 a 10 (9.6/100), contro un rapporto pari a 6.5 a 100 nell’area Ocse. Perbacco (penso malignamente) con un simile rapporto dovremmo avere gli studenti più seguiti d’Europa e invece … l’Ocse valuta una “scarsa qualità generale e di apprendimento, forti differenze regionali specie tra nord e sud” dovuto – secondo l’Ocse – “anche al sistema di reclutamento e valutazione degli insegnanti che sono scarsamente motivati”. Quindi l’Ocse “riscopre” alcune cause che avevo evidenziato in un precedente articolo “Alcuni appunti a margine sulla Storia della Scuola”, cioè una sovrabbondanza di “lavoratori a mezzo tempo e mezzo stipendio” senza alcuna carriera né all’interno della Scuola né all’esterno. Una filosofia in aderenza a tutti i Sindacati (e alla maggioranza di colleghi). Un pezzetto di pagnottella per tutti, piuttosto che lo sfilatino al merito e “pane comune” a chi nella scuola sopravvive alla meglio. Purtroppo lo studente (anche il meno studioso) ha pure lui  l’innato e raffinato “intuito psicologico” nel capire, in meno di mezz’ora se il Docente nuovo che si trova davanti è un “cranio” con i dovuti “attributi” o è uno che tira a campare (dopo avere assicurato a tutti quello che nel ’68 si chiamava “6 politico”). L’ignoranza genera ignoranza e la disonestà data ad esempio non educa certo all’onestà. Il cambiamento dell’esame di Stato alla forma odierna maschera solo l’ignoranza (o qualcuno sostiene che la terza prova scritta sia “seria”?).L’Ocse ci fornisce anche una ricetta “blanda” per rimediare: a) carriera, b) selezione nel reclutamento, c) tagli e accorpamenti, d) eliminazione di ore di insegnamento non obbligatorie: quindi, prima tra tutte, l’ora di Religione che non è materia obbligatoria (e sarebbe già un consistente risparmio).Una ricetta meno blanda sarebbe quella di far “concorrere nuovamente” tutti i Docenti in servizio per il numero effettivo di cattedre su tutto il territorio nazionale (dopo i tagli e gli accorpamenti) con un bel Concorso per titoli e per esami “centralizzato” e pubblico  (in modo da evitare certi malcostumi) e il personale che eccede le cattedre in organico nella graduatoria,  essere posto nella condizione di accettare, o meno, forme di “riconversione” ad altri compiti. Suggerirei l’opzione di scelta del tipo di Istituto (e non la Sede) a seconda delle preferenze espresse dal Concorrente, con rigido rispetto della graduatoria . Ripensando (con malinconia) a quel magnifico interferometro che feci comprare nel 1982 e che langue solitario sul fondo di un armadio a vetri, mai più toccato, forse, nei Licei, i laboratori di Fisica e Scienze tornerebbero a funzionare a pieno regime  e ogni strumento (pagato profumatamente dal Contribuente) rinascerebbe a nuova vita. Molti avranno sicuramente “ricette” migliori, però, quando una cooperativa del mio Comune chiuse senza preavvisi e 9 operatori si trovarono “in tronco” senza un posto di lavoro, il Sindacato bypassò con nonchalance il caso e non apparve  neppure un trafiletto sul “Secolo XIX”: tanto erano solo in 9!Spaventa la legge dei “grandi numeri” o molti docenti sono nella scuola “con lo spirito del par–time”? L’Ocse conclude che una seria riforma del sistema educativo italiano è “una delle maggiori sfide per l’Italia” e in quanto alle sfide, sono molto lontani  uomini, struttura morale e tempi della “disfida di Barletta”. Come sempre si bypasserà la serietà del  problema dicendo che l’Ocse ha solo in parte ragione: contro le “crisi” ci vuole ottimismo a tutto campo, no?