Gli esami…non finiscono mai!
Gli esami…non finiscono mai, direbbe il grande Eduardo. E la notte che li precede, un incubo. In bianco. Tra tensioni e dormiveglia. Tanto che Antonello Venditti, non la fece passare sotto gamba. Urlandola in una delle sue magistrali interpretazioni, che inchiodano anche la critica discografica anche più disfattista. Un banco di prova con se stessi. Con gli altri. Con la vita. Dall’esito incerto, anche se a volte sembra dar tutto per scontato. Ed il caldo afoso, la stanchezza d’un intero anno scolastico, la corda ad ore interminabili. Per saggiare il percorso di un ciclo di studi. La maturità. Un tempo, gli esami di licenza media, già uno scoglio arduo. Quelli successivi poi, davvero un momento clou. Oggi sembra che certe tensioni siano notevolmente scemate. Ma non è così. Per gli esami della secondaria di primo grado, le prove dell’Invalsi, la novità sulla quale parametrarsi a livello nazionale. In quanto agli esami di Stato, varie manipolazioni hanno tentato di alleggerire, elevare, qualificarne il titolo. In nome d’un processo integrale che, il candidato, dovrebbe dimostrare d’aver raggiunto. Dalla tesina fai da te, al colloquio pluridisciplinare, a ritmo di ventagli, agitanti l’aria. Un po’ quasi routinario il caffè a mezza mattinata, lo sguardo alle lancette tarde dell’orologio. Tra una sudata ed un sorriso. Quello che alcuni esaminatori estrapolano ad arte, per tentare di mettere a proprio agio il candidato. Che spesso, fatica non poco ad orientarsi in un mare di cultura. Quella di tutte le discipline, contrariamente alle selezionate quattro di un tempo. Che poi si riducevano a due. Esami di stato, un modo per sentirsi grandi. Quasi arrivati a quel baluardo che la maggiore età, procrastinava ancora di qualche anno. Oggi, scanditi dal conseguimento della patente automobilistica, spesso già nel corso dell’ultimo anno delle superiori. Fretta di crescere. E di correre. Dal motorino focoso, ai km della quattro ruote. La maturità ancora chiama a raccolta, col troppo caldo e con scarso senno di poi, coloro che devono giocoforza porre un punto fermo nel proprio apprendimento scolastico. Un tempo, spendibile anche subito, oggi, al di là di angoscianti selezioni, propedeutico solo al corso di laurea. Scemano le valenze culturali. Come l’efficacia di alcuni percorsi. Esami di Maturità: ancora nevralgico stress e punto esclamativo per chi non ama tuffarsi nei libri. Optando per tutt’altro genere d’impegni. Eppure, di esame in esame, qualcuno sostiene che si cresce. Che s’invecchia. Mutano i tempi, ma certe emozioni, non cambiano. E si finisce per ricordarne, col tempo, tra aneddoti e punture di spillo. Che la vita, senza il braccio giustiziere, spesso non lesina ad alcuno!