Roma: gay pride, carnevalata blasfema su Cristo e la Madonna

  don Marcello Stanzione

Il Gay Pride svoltosi sabato 13 Giugno nella capitale ha profondamente offeso i sentimenti religiosi di decine di milioni di italiani. Questa volta il variopinto corteo non si è accontentato del solito stucchevole corollario di insulti alla Chiesa, vi era ad esempio il carro intitolato “facciamo breccia”, cioè un tripudio di tulle rosa e viola che copre sommergendolo la cupola di San Pietro, ma è andato nella bestemmia vera e propria rappresentando Gesù impersonato da un omosessuale che aveva accanto a se una madonna interpretata da un transessuale di colore ed un centurione in tenuta ed attrezzi sadomaso. Per l’ennesima volta la lobby omosessualista che ritiene il cattolicesimo il suo nemico numero uno, non si fa scrupolo di irridere, sbeffeggiare e disprezzare i sentimenti del popolo cristiano colpendo le figure di Gesù e della Madonna. La falsa idea che l’omosessualità  sia una opzione normale della realtà sessuale è una opinione erronea oggi molto diffusa grazie ad una propaganda quasi quarantennale di potentissime lobby omosessualiste.  Attraverso internet, la televisione, i giornali e una cattiva educazione sessuale si è riusciti a creare una opinione pubblica non ostile alla pratica omosessuale in base alla quale chi sostenga il contrario viene liquidato come intollerante, retrogrado, sessuofobo, roba da medioevo, da mandare appunto dietro le sbarre perché reo del crimine do omofobia e di conseguenza diviene il bersaglio favorito dai mass media. La verità è che l’omosessualità è una condizione patologica che ostacola lo sviluppo integrale della personalità. E’ interessante che in tempi di psicologismo imperante, la lobby omosessualista fa tutto il possibile affinché non si sappia in giro che i tre grandi pionieri della psicanalisi e della psichiatria- Freud, Jung e Adler- erano concordi nel considerare l’omosessualità come una grave patologia comportamentale. Attualmente il concetto di omosessualità come malattia mentale è scomparso dai manuali psichiatrici e questo è stato un vero e proprio colpo di mano antiscientifico ed ideologico della lobby omosessualista perché in tal modo si vuole ingannare le masse inducendo l’idea che l’omosessualità sia una realtà naturale, normale, innata di una persona e determinante il comportamento sessuale, facendo credere che tali si nasca. In realtà è stato provato esattamente il contrario: i fattori genetici ormonali non svolgono un ruolo determinante nello sviluppo dell’omosessualità perché essa è un fenomeno prettamente psico-affettivo e come tale va curato. Esistono numerosi psichiatri e psicologi che curano con successo la patologia omosessuale. Il più famoso di questi è il dottor Joseph Nicolosi che ha ideato una terapia di recupero degli omosessuali. L’atteggiamento della lobby omosessualistica ha un vero e proprio stile mafioso perché innanzitutto è estremamente intimidatorio nei riguardi dei dissenzienti. Esemplare è a questo riguardo la vicenda di  Tony anatrella, sacerdote francese, psichiatra, autore di numerosissimi libri e che è stato il redattore della voce “Omosessualità e omofobia” sul “ Lexicon. Termini ambigui e discussi su famiglia, vita e questione etiche”, edizioni Dehoniane, Bologna. Il testo è a cura del Pontificio Consiglio per la Famiglia di cui mons. Anatrella è consultore. Il prete psichiatra, che ritiene l’omosessualità come una alterazione dell’identità sessuale e che quindi attiene alla categoria delle perturbazioni della personalità che dipende da conflitti intrapsichici non risolti, nel suo studio parigino curava diversi casi di omosessualità ed aveva pubblicato uno studio sull’omosessualità  dal titolo significativo “Il Regno di Narciso” inoltre in un articolo del novembre 2005 su “L’Osservatore Romano” ricordava perché e percome le persone omosessuali non possono essere ammesse al sacerdozio cattolico. Tutto questo era più che sufficiente per attirargli la vendetta della lobby  omosessualista.  Un ragazzo omosessuale in cura da Anatrella presentò una denuncia per abusi sessuali contro il suo psicoterapeuta e tutti i siti omosessuali del mondo incominciarono una campagna di diffamazione in grande stile  contro il sacerdote come se tali abusi fossero non  un dato da verificare ma un fatto reale. Sennonché la magistratura francese attraverso delle indagini accurate ha scagionato completamente mons. Anatrella perché le accuse contro di lui erano completamente infondate. Per quanto riguarda la posizione della Chiesa Cattolica nei riguardi dell’omosessualità essa è estremamente chiara e severa. Il magistero della Chiesa scaturisce da tre fonti: la Sacra Scrittura, la Tradizione e la legge naturale. Quanto alla Bibbia, la sua dottrina riguardo all’omosessualità è assai esplicita e non tollera interpretazioni ambigue. Qualcuno potrebbe obiettare che la bibbia sia una letteratura debitrice verso la mentalità prescientifica delle varie epoche in cui fu composta. Deve essere tuttavia rilevato che esiste un evidente coerenza all’interno delle Scritture per quanto riguarda il giudizio sul comportamento omosessuale. Una coerenza mantenuta dal Cattolicesimo in 2000 anni di storia. La Tradizione della Chiesa –e questa comprende non solo il magistero dei papi e dei vescovi, ma anche l’autorevole opinione dei Padri, dei Dottori e dei santi- è stata unanime nel condannare l’omosessualità come peccato gravissimo. Offro una velocissima carrellata di citazioni bibliche e di santi a tale riguardo. Nell’Antico Testamento il libro del Levitico afferma: “Non accoppiarti con un maschio come si fa con la donna: è cosa abominevole”(18,22). San Paolo nella prima lettera ai corinzi dichiara: “ Non illudetevi! Né i fornicatori, né gli idolatri, né gli effeminati, né i sodomiti erediteranno il Regno di Dio”(1Cor.,6,9-10). Sant’Agostino attesta: “I delitti che vanno contro natura, ad esempio quelli compiuti dai sodomiti, devono essere condannati e puniti ovunque e sempre”(Confessioni, c.III, p.8). San Giovanni Crisostomo ribadisce: “ Non solo le passioni degli omosessuali sono sataniche, ma le loro vite sono diaboliche”(Homilia IV in Epistola Pauli ad Romanos). San Pier Damiano dice dell’omosessualità: “Questo vizio non va affatto considerato come un vizio ordinario, perché supera per gravità tutti gli altri vizi”(Liber Gomorrahanus). Il sommo dei teologi cattolici san Tommaso d’Aquino senza equivoco attesta: “ Nei peccati contro natura in cui viene violato l’ordine naturale, viene offeso Dio stesso in qualità di ordinatore della Natura”(Summa Teologica, II-II,q.154,a.12.). Santa Caterina da Siena riguardo agli omosessuali e alle loro pratiche erotiche immonde dichiara: “Commettendo il maledetto peccato contro natura, quali ciechi e stolti, essendo offuscato il lume del loro intelletto, non conoscono il fetore e la miseria in cui sono”(Dialogo della Divina Provvidenza). Concludo la carrellata con san Bernardino da Siena che afferma senza mezzi termini: “Il peccato della sodomia maledetta è stato detestato sempre da tutti quelli che sono vissuti secondo Iddio”(Predica XXXIX). Ma anche a prescindere dalle fonti soprannaturali, secondo la stessa legge naturale il comportamento omosessuale è obbiettivamente disordinata, dal momento che priva l’atto sessuale dalla sua finalità essenziale e indispensabile che è la procreazione. La vera famiglia come istituzione fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna è uno di quei valori non negoziabili dei quali ha parlato tanto Benedetto XVI, cioè fondamentali nel deposito della fede, il cui abbandono implicherebbe l’apostasia. La Chiesa non può tacere, essa per obbligo di fedeltà alla sua missione divina, riguardo all’omosessualità deve dire che essa non è mai assolutamente lecita. Oggi moltissimi, di qualsiasi appartenenza politica o religiosa,  la pensano come la Chiesa, hanno però paura di intervenire pubblicamente sulla problematica dell’omosessualità che non riguarda solo la sfera psicologica o morale ma il progresso o  la decadenza di una intera società perché hanno paura di essere tacciati di omofobia. Gli omosessuali purtroppo sono sempre esistiti e sempre esisteranno ma non hanno alcun diritto e le loro rivendicazioni sociali devono essere tenute in nessun conto.

 

 

 

 

 

 

10 pensieri su “Roma: gay pride, carnevalata blasfema su Cristo e la Madonna

  1. Quando fu eletta Mara Carfagna alle pari opportunità,e prese le distanze dal gay pride,ci furono tavole rotonde perchè si DOVEVA contestare la persona.invece questi pride sono veramente osceni.
    altra cosa essere omosessuale,ogni persona nella sua intimità,può fare ciò che vuole,ma è indecoroso questo modo di manifestarlo,una manifestazione contro tutti e tutto,secondo me proprio una forma per dire cattiverie a gratis.come i matti che con la scusante che lo sono,dicono quello che vogliono.Anche gli etero ,allora ,si travestino e vadano in piazza a sbandierare che lo sono,ma cè un margine a tutto ciò???Posso capire i diritti del singolo individuo,che ,a mio parere,già li possiede essendo in primis una persona.Gli omosessuali tacciono gli altri di razzismo xsenofobo,ma secondo me sbandierando la loro diversità sono loro stessi che non si accettano.

  2. Leggo questo articolo e comprendo che da Sacerdote, Don Stanzione abbia le sue legittime motivazioni nell’esprimere tutto il suo sdegno. Concordo con l’Autore quando condanna fermamente la derisione della Chiesa Cattolica. Non si tratta di satira o di ironia perchè quando si feriscono i sentimenti delle altrui persone allora si parla di offesa. Mi permetto però di precisare che il fondatore della psicoanalisi Sigmund Freud ha affrontato il tema dell’omosessualità nella sua ventesima lezione intitolata “La vita sessuale umana”, ponendo in diretta relazione l’omossessualità con il mancato superamento del complesso di Edipo.Successivamente Freud precisa in una nota del 1914: “L’indagine psicoanalitica si rifiuta con grande energia di separare gli omosessuali come un gruppo di specie particolare dalle altre persone. Essa, studiando eccitamenti sessuali diversi da quelli che si manifestano, sa che tutte le persone sono capaci di scegliere un oggetto sessuale dello stesso sesso e hanno anche fatto questa scelta nell’inconscio”. Jung parla di “componente controsessuale”, definendo l’omosessualità dal punto di vista psicogenetico come dipendente da un complesso materno o paterno sovrasviluppato. Egli collega inoltre l’omosessualità alla psicodinamica generata dal tabù dell’incesto. In psicopatologia oggi non si configura l’omosessualità come patologia e la si distingue dalle parafilie, di cui fanno parte la pedofilia e le tendenze sado-masochistiche, e dai disturbi dell’identità sessuale. Molto diverso il discorso della Sindrome di Kline -Felter che consta di un disordine cromosomico che determina fenotipicamente l’ermafroditismo. L’omosessualità può mascherare disordini dell’identità sessuale e, in quanto tali, essi possono essere affrontati da specialisti preparati. Mi farebbe molto piacere poter leggere un articolo dell’Autore in cui si affrontino anche tematiche quali la pedofilia, l’incesto e la violenza sessuale. Credo che anche queste “problematiche” sociali, che per fortuna nel nostro Paese sono reati, debbano essere affrontate con altrettanta fermezza e chiarezza. Se non altro per rispetto di tutte le vittime che hanno subito, e che difficilmente potranno guarire le ferite del loro animo.
    Con osservanza.
    Giovanna Rezzoagli

  3. Cara Giovanna Rezzoagli e perchè dovrei fare un articolo contro la pedofilia, l’incesto e la violenza sessuale? tali articoli contro già li fanno tutti!!! invece scrivere un articolo contro la lobby omosessualista è tutta un’altra cosa… ci vogliono gli attributi… e molti che la pensano come me cioè come il cristianesimo hanno paura di farlo apertamente in pubblico… io invece ho PAURA SOLO DI ANDARE ALL’INFERNO. con osservanza. don Marcello Stanzione

  4. Mi ha colpito la severa sentenza con la quale don Stanzione chiude il suo articolo e, par di capire, l’intera questione dell’omosessualità e dei suoi diritti:”Gli omosessuali purtroppo sono sempre esistiti e sempre esisteranno ma non hanno alcun diritto e le loro rivendicazioni sociali devono essere tenute in nessun conto”; gran parte della sua argomentazione contro gli omosessuali è però basata sulla diagnosi dell’omosessualità come grave patologia del comportamento sessuale, patologia che è anche peccato mortale condannato dall’Antico e dal Nuovo Testamento (non per niente Dante li manda all’inferno a camminare in eterno sotto una pioggia di fuoco)e che una non meglio precisata “lobby omosessualistica” oggi pretende di imporre come “normale”, zittendo con stile mafioso chi osa ricordarne la natura perversa e peccamiosa. Salvo il fatto che nenche a me piacciono le carnevalate provocatorie, qui si aprono però alcune questioni: le patologie – ammesso e non concesso che tale sia l’omosessualità – sono anche peccati? Le minoranze sessuali devono essere discriminate? Avevano ragione i nazisti a volerli sterminare? E’ meglio che gli omosessuali si vergognino e si nascondano – come una volta – o che si dichiarino tali senza più complessi? Non esistono omosessuali tra i sacerdoti? E l’amore tra due persone dello stesso sesso è sempre e comunque peccaminoso? Di più, possiamo noi porre dei limiti ai sentimenti in base a dei tabù sessuali? E la carità cristiana deve fermarsi di fronte a dei fratelli “devianti” o affetti da gravi e “inestirpabili” patologie? E se gli omosessuali ci sono sempre stati e ci saranno sempre, come lei stessa riconosce, non saranno anch’essi creature e figli di Dio, così voluti con quelle caratteristiche da madre natura (per non salire più in alto)? Insomma, possiamo noi condannare persone solo perché diverse dalla media o “improduttive” riguardo alla propagazione della specie? Se così fosse sarebbe un peccato anche il voto di castità. O mi sbaglio?. Con ossequio.
    Fulvio Sguerso

  5. Reverendo,
    io non la penso “secondo il Cristianesimo”, perché penso con la mia testa e non con quella del partito. O forse l’8 per mille rende la Chiesa una “Lobby” privilegiata? Ritengo di essere, sta però agli altri valutarlo e dirlo, tollerante verso tutti coloro la cui etica si fonda sull’elementare “ama gli uomini in genere, ma prediligi i buoni” (Confucio). Il male è la sofferenza data al nostro prossimo non amato. Trovo “naturale” avere tolleranza e rispetto dei miei vicini di casa provenienti dal Marocco che al venerdì ascoltano il loro “prete” alla radio. Il saluto e la stretta di mano sono sinceri perché sono onestissimi lavoratori che non vogliono convertirmi all’Islam (pena un bel focherello acceso con un sanbenito in testa). Del cosiddetto “gay pride” mi infastidisce il volere imporre a forza il fenomeno, quasi che la devianza sessuale sia quella altrui. Quanto al vilipendio religioso (di qualunque religione)trovo questo l’atto più stupido e di umana bassezza perchè ingenera sofferenza in chi, in buona fede, ha la sua fede che va rispettata. E poi, perché mai un Comune (Genova)dovrebbe “patrocinare” una carnevalata fuori stagione. La sessualità non è un fenomeno da piazza ma un fatto che dovrebbe rientrare nella sfera privata.
    Mi stupisce quando lei (uomo di Chiesa) tema l’inferno. Si interroghi solo se lei (come individuo) ha dato da mangiare agli affamati e da bere agli assetati (queste sono parole di un altro “Illuminato” forse quello che ha lasciato nell’umanità la traccia più incisiva ma più scomoda). Se lo ha fatto, non abbia timori.

  6. Gentilissimo don Marcello Stanzione,perchè Lei parla di “fare un articolo contro”? Io credo che sia possibile argomentare anche senza necessariamente utilizzare toni forti. Lei sostiene che in tanti trattano già gli argomenti dell’abuso, ma io mi chiedo quale posizione assuma la Chiesa nei confronti delle persone che si macchiano di questo reato, oltre che peccato. Per la Chiesa e per Lei come Sacerdote sono sullo stesso piano un omossessuale (che non abbia commesso abusi su nessuno) ed un pedofilo? Mi trova concorde quando sostiene che occorre coraggio nel sostenere le proprie convinzioni, immagino che quando dice “ci vogliono gli attributi” voglia esprimere metaforicamente questo. E allora le chiedo se Lei sa quanto coraggio serva ad una donna per vivere dopo aver subito un abuso, ma le donne non “hanno gli attributi”, non quelli che chi la legge potrebbe pensare, perlomeno. Esiste una valenza suggestiva della parola, che possiede l’enorme potere di influenzare chi legge o ascolta. Esiste poi il “fascino” dell’Autorità a cui molti sono sensibili. Ecco perchè, a mio parere, chi ha nelle proprie mani il potere di comunicare con gli altri deve necessariamente tenere conto dell’impatto delle proprie espressioni. Credo che anche Lei, in quanto uomo di pace, non potrà non concordare sul fatto che la ricerca del dialogo vero non si attua con l’autorità ma con l’autorevolezza. Lei mi dice che teme solo di andare all’inferno, io Le dico che a volte ho il sospetto di esserci già. Con cordialità
    Giovanna Rezzoagli

  7. AGlI UNICI TRE CORRISPONDENTI di DENTROSALERNO e QUINDI MIEI COLLEGHI GIOVANNA REZZOAGLI, SALVATORE GANCI, FULVIO SGUERSO, MI PERMETTO UMILMENTE DI DARVI UN CONSIGLIO METODOLOGICO PER I VOSTRI COMMENTI. SE SI PARLA DI OMOSESSUALITA’, per quanto possibile CERCATE DI RIMANERE IN ARGOMENTO, altrimenti si fa ideologismo… COMUNQUE COMPLIMENTI perchè non avete messo in mezzo le crociate, Galileo Galilei, L’inquisizione, Pio XII e il nazismo…Prego per voi e invoco lo Spirito Santo che vi illumini.

  8. Mi complimento con Lei reverendo, leggo per la prima volta un Suo articolo, e oltre ad apprezzarne il contenuto lo condivido pienamente.pur non essendo una laureata e/o esperta di psicologia, sono una semplice docente di liceo per ragazzi diversamente abili,ho sempre, nel massimo rispetto,ritenuto che l’omosessualità fosse un problema legato ad un disturbo della personalità.
    Assolutamente non condivido queste forme di manifestazioni in cui purtroppo questi ” fratelli” mettono in mostra ancora di più la loro fragilità dovendo a tutti i costi mostrarsi ed autogloriarsi. Capiamo anche Molto Bene il perchè di tanto disprezzo verso la chiesa, la figura di Gesù e della Madonna…..Che dire? Il momento che viviamo è sempre più GRAVE.Preghiamo.
    Con vera STIMA AnnaPatrizia Alfieri.

  9. Veramente il nazismo l’ho ricordato. Gli omosessuali non erano forse considerati “soggetti tarati nocivi alla razza ariana” sotto il Terzo Reich? Se non è così me ne scuso. Con rispetto.
    Fulvio Sguerso

  10. Non voglio disquisire su temi filosofici,tirando in ballo personaggi vari,per chi non crede non mettiamoci neanche la Chiesa.Però consentitemi di poter dire che i pride sono spettacoli olgari,niente a che fare,scondo i mio parere,con la sessualità.Sono solamente persone che vogliono gridare la loro rabbia verso la società.Ma è questo modo di fare che ci porta a considerarli ”diversi”.Conosco molte persone omosessuali ,persone gentili ed educate,rispettose.Niente a che vedere con quei scalmanati delle parate carnevalesche.Io non so se sono malati psicologicamente(come affermate),per me sono come me ,ma con una sessualità diversa.Non capisco però quando affermano di non avere diritti,io penso che essendo ”persona”hanno gli stessi diritti di tutti.Direte però che non possoo sposarsi…ma questo è un discorso molto più ampio e non è facle stabilire chi ha torto o ragione,ma ripeto il comportamento di molti non aiuta .La chiesa non dovrebbe essere così severa perchè anche nel suo interno ,non sempre tutto è chiaro.L’omosessualità non è un fenomeno moderno,ci siamo dimenticati di Sodoma e Gomorra?di tanti artisti e letterati del passato,lo erano?
    Secondo me ,altro discorso si dovrebbe fare per i Nazisti.Essi perseguitarono TUTTI coloro che non ritenevano alla loro altezza,volevano purificare la loro razza.Super stima di loro stessi.

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