Provincia: la concertazione di Cirielli in chiave satirica!

Aldo Bianchini

Un giornalista, anche se con l’immaginazione, deve a volte non solo descrivere ma far immaginare, quasi vedere ai lettori che cosa accade nelle segrete stanze del potere dove devono essere decise le sorti di una comunità o di un intero paese. E’ il momento della Provincia, per quanto attiene Salerno, perchè l’attenzione degli elettori, soprattutto quelli vincenti, è ora rivolta alle trattative per la composizione del governo, anzi del “buon governo” o meglio ancora del “buono e diverso governo” come ha precisato Antonio Iannone in apertura di conferenza stampa del neo presidente Cirielli. Per una trattazione, per un accordo, per un’intesa (chiamatela come volete!!!) ci vuole necessariamente un tavolo, ed anche abbastanza grande perchè, checchè se ne dica, la coalizione vincente è vistosamente più grossa, composita ed eterogenea di quella del centro-sinistra che lo stesso presidente eletto denunciava come “un’accozzaglia di tante anime diverse che riproponeva in sede locale quello che Prodi aveva proposto in sede nazionale con effetti devastanti”.  Il tavolo c’è; potrebbe essere sufficiente quello della sala giunta al secondo piano di Palazzo Sant’Agostino; la data dell’incontro segretata, l’orario intorno alle ore 18.00. La scena è quasi cinematografica e curata nei minimi dettagli dai due alfieri del PdL (Russo e Iannone) dopo la debacle del comizio di piazza Portanova. Dal un lato del tavolo due sedie (una presidenziale e l’altra ministeriale) e due sgabelli del tipo televisivo; sulla sedia presidenziale Edmondo Cirielli, su quella ministeriale Anna Ferrazzano (unica donna ammessa al conclave), sugli sgabelli e con tanto di grembiulino da primo giorno di scuola i due alfieri Antonio Russo e Antonio Iannone.  Dall’altro lato del tavolo ben dieci sedie normali con spalliera bassa. In prima fila Ciriaco de Mita, Paolo Del Mese, Clemente Mastella e Franco Brusco; immediatamente dietro Antonio Anastasio, Antonio Lubritto, Salvatore Gagliano, Roberto Celano, Antonio e Gaetano Fasolino.  Insomma da un lato il vincitore, la mente politica e i due volenterosi apprendisti; dall’altro uno schieramento da “fuoco incrociato” da far paura anche ad una imprendibile nave pirata (oggi ritornate di moda!!!). Qualche minuto di silenzio, nessuno ha il coraggio di aprire le danze della trattativa. Ciriaco De Mita solleva il capo dal suo scopone scientifico e guardando un punto indefinito alle spalle del presidente scarica sul tavolo le sue tre carte e lapidario dice: “Ragazzi, io fra quindici minuti esatti devo andare via per un precedente appuntamento, cerchiamo di sbrigarci. Voglio la vice presidenza e un assessore, altrimenti salta il banco”. Gelo in sala giunta. Qualcuno per sdrammatizzare il momento, tossendo, cerca di aprire il balcone per far uscire all’aperto il lezzo del sigaro di Del Mese che, incurante dell’imbarazzo dei presenti, dice pressapoco così: “Sentite…io in serata mi devo vedere a Roma con Pionati… datemi l’aeroporto dal quale dovete cacciare Volpe, la presidenza della ex Salerno Manutenzioni che non so mo’ come l’avete chiamata ed anche la delega al turismo per Anastasio … eh, si , proprio quella delega che Villani aveva concesso a Luigi Giordano, il mai eletto, e così chiudiamo….”. Il silenzio diventa ancora più assordante e nel silenzio si sente un fruscio, è Anastasio che sta infilando le mani nei guantoni da boxer temendo una risposta negativa dall’altra parte del tavolo. Ma il lieve fruscio dei guantoni viene interrotto da un colpo secco e fragoroso, è Mastella che ha sferrato un cazzotto sul tavolo gridando: “Ma cosa pensate, che io sono venuto fin quà per fare la parte del fesso, io vi ho mandato a casa Prodi facendo rivencere Berlusconi e agevolando tutti voi nella scalata alla provincia e pensate di uscirvene così…. voglio la direzione generale dell’ente, la delega alla legalità e un assessorato…scuola o lavori pubblici fa lo stesso”. Balza in piedi Brusco per gridare: “Ma sentite, quì qualcuno sta perdendo la testa; ma insomma io con due consiglieri eletti che cosa devo chiedere… la presidenza…io sto agli accordi che prevedevano un assessorato e la presidenza di una mista”. Cerca di farsi largo Gagliano, spinto da Celano, per rivendicare la titolarità dell’accordo ma Brusco lo frena bruscamente e gli grida in faccia: “Senti, quì comando io…perchè il partito è rappresentato soltanto da me e voi due potete andare anche a casa, capito!!”, e così dicendo rotea pericolosamente in aria il pugno destro. Un urlo si leva dal fondo della sala, è Lubritto che con tutta la sua forza (risorse agricole di quand’era assessore regionale) grida: “Io denuncio ai mass media tutto questo schifo, esco e chiamo tutte le televisioni e i giornali e vediamo che cosa risponderete; non è così che si fanno le trattative”, e sbuffando esce dalla sala tra il sollievo generale. Chiede, con garbo, la parola il giovane Antonio Fasolino, spalleggiato dallo zio Gaetano vecchio volpone della politica, per spiegare che probabilmente è necessaria una riconvocazione del tavolo di concertazione perchè anche lui avrebbe delle richieste da fare, ma non è rimasto quasi nulla. Cirielli e la Ferrazzano prendono al volo la sponda salvatrice offerta dal “nuovo PSI” ed in pochi secondi decidono la sospensione e il rinvio della seduta. Ovviamente abbiamo lavorato di fantasia, crediamo invece che tutto si svolgerà secondo le migliori logiche democratiche anche perchè la fermezza e la trasparenza di Cirielli non consentirà a nessuno di frapporre ostacoli alla sua programmata presidenza.