Fantasilandia 2009 a Siano:riceviamo e pubblichiamo

La parola che germoglia dalla mia mente, in questo momento che sono davanti al computer e sono fresco dei ricordi di Fantasilandia a Siano, è spontaneità e fantasia.Dal mio sito. www.claudiorinaldi.eu si può leggere che sono avvezzo alle manifestazioni di fantasia e di favole.Sono stato, nell’anno 2007, il primo favolista del Meridione d’Italia a partecipare all’edizione iniziale del Fantasio Festival a Perugia. A settembre di quest’anno sarò a Lavena Ponte Tresa, ai confini con la Svizzera, per partecipare come ospite d’onore al premio: il ponte magico. Non continuo per non tediarVi; desidero solo raccontare la mia esperienza a Fantasilandia di quest’anno a Siano.Sono venuto a conoscenza di questa meravigliosa manifestazione circa un anno fa. Una scrittrice salernitana mi ha narrato di Fantasilandia come di un castello con alte mura circondato da un fossato pieno d’acqua, abitato da feroci alligatori e sprovvisto di  un ponte levatoio. Un qualcosa di inarrivabile e di difficile realizzazione.“ Mah… Sarà l’ennesima mia sfida ”, ho pensato senza perdermi d’animo. Dopodiché  ho inviato una semplice mail.   Ho evitato di scrivere, in questa mail, particolari.Il cosiddetto “ mi manda Picone ” non è nel mio stile ed ho scoperto che non lo è, neanche, nell’ ordine di idee degli organizzatori di Fantasilandia. Dopo dieci giorni mi risponde il direttore artistico ed iniziamo una continua corrispondenza di posta elettronica che è durata fino a qualche settimana fa. Io continuo ad omettere di scrivere dei miei parenti ed amici comuni. Mi accorgo che il castello, descritto dalla scrittrice salernitana, non è così alto: ha della mura normalissime. Comprendo che il fossato pieno d’acqua con feroci alligatori è stata una pura invenzione come la mancanza di un ponte levatoio.Nei giorni 29 e 30 maggio c.a. ho partecipato ad un progetto redatto ed interpretato dal sottoscritto:Il Favolificio dove, con una splendida scenografia e con l’ausilio di ingredienti fondamentali come la farina, le uova, l’acqua, il sale, lo zucchero, il lievito, il miele ed altro ancora, ho cercato di spiegare, alle scolaresche presenti, come nasce una favola.Nel momento di entrare nella Città dei ragazzi a Via Aia a Siano ho ripensato alle parole della scrittrice di Salerno.Immediatamente ho visto, davanti ai miei occhi, abbassarsi ben tre ponti levatoio. La spontaneità, prima citata, aleggiava, ed aleggia, in questo luogo. I sorrisi sono stati sinceri perché nascono dai cuori degli organizzatori e non dalla loro mente. Ho percepito delle profonde sensazioni di benessere che difficilmente posso descrivere.Ho realizzato, in esclusiva per Fantasilandia, il mio progetto Il Favolificio. Ho incontrato molti alunni delle scuole primarie e secondarie di Siano e dei comuni limitrofi e che hanno risposto, a questo mio progetto, in modo intelligente, maturo ed erudito. Sono rimasto ad osservare le movenze e le parole incantevoli di un raccontastorie di Modena nonché sono rimasto affascinato dal monologo di uno scrittore iraniano.E’ mia precisa intenzione non citare nessun nome dell’organizzazione di Fantasilandia perché sarebbe poco elegante.Posso solo affermare, senza piaggeria, che delle manifestazioni del genere sono il fiore all’occhiello, non solo di Siano e della provincia di Salerno ma, dell’intera regione Campania.Nei due giorni mi sono sentito a casa, non perché ho dei parenti a Siano ma, solo per un semplice motivo: Fantasilandia si offre così com’è, senza cerone perché non vuole nascondere le rughe del tempo. Fantasilandia ha un unico volto che è quello della pura, sincera e naturale fantasia vivendo non in un alto castello, con un fossato pieno d’acqua abitato da feroci alligatori e senza ponte levatoio, ma in una semplice casa di zucchero filato.

Claudio Rinaldi