Al Teatro Verdi concerto con Giovanni Allevi

 

Domani, sabato 30 maggio, alle ore 21.00, per la stagione di concerti del Teatro Verdi, si terrà il concerto di Paolo Guelfi e Giampiero Sobrino, con la direzione del Maestro Bisanti. Giampiero Sobrino nasce in Piemonte nel 1965 e, parallelamente agli studi umanistici si diploma col massimo dei voti presso il Conservatorio di Alessandria. Grazie alle sue spiccate qualità tecnico musicali si impone da subito in importanti competizioni internazionali a Genova, Roma, Ancona, Palmi, Torino, Stresa, Martigny, Colmar e Parigi.A 20 anni è già primo clarinetto solista nell’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino e nell’Orchestra Filarmonica della stessa città, incarico ricoperto ininterrottamente fino al 1994 e, nel decennio successivo, presso l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona. Vincitore di cattedra per l’insegnamento al concorso nazionale indetto dal Ministero della Pubblica Istruzione, ha svolto attività didattica nei Conservatori di Stato, nella Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo e in Master Class in Italia, Francia e Spagna, collaborando inoltre con formazioni da camera per una intensa attività concertistica e discografica. Ha seguito attivamente simposi di Direzione d’orchestra e di Fenomenologia della musica con i Maestri Carlo Maria Giulini e Serghiu Celibidache. La sua intensa attività artistica gli ha consentito di collaborare con i più grandi Direttori dei nostri tempi quali Solti, Bernstein, Giulini, Levine, Rostropovic, Maazel, Temirkanov, De Burgos, Muti, Sawallich, Mehta, Chailly, Sinopoli, Oren e con compositori come Berio, Boulez, Donatoni e Bussotti. E’ stato scelto da G. Bertini per ricoprire il ruolo di primo clarinetto solista nell’Orchestra Filarmonica di Lisbona e da Celibidache per una importante tournée internazionale con la Schleswig-Holstein Orchestre. Il suo vastissimo repertorio lo ha portato, come clarinetto solista, nei più importanti Festival Internazionali (Biennale di Venezia e Zagabria, Festival Mozart di Praga, Settembre Musicale di Torino, Festival d’Automne di Parigi, Panatenee, Festival di Alicante e di Aix-en-Provence, Samobor Music Festival, International Festival of the Arts di New York, River Concert of Maryland) e nelle Stagioni Sinfoniche di Roma (RAI e Istituzione Universitaria dei Concerti), Napoli (Maggio Musicale), Padova (Solisti Veneti), National Orchestra of Canada, L’Aquila (Solisti Aquilani), Bangkok (Thailand Philharmonic),Verona (Teatro Filarmonico), Montecarlo (Orchestra da Camera), Torino (RAI e Orchestra Filarmonica) eseguendo i capolavori di Mozart, Salieri, Mercadante, Weber, Rossini, Strauss, Debussy, Copland, Finzi e Berio. Paolo Guelfi   ha iniziato a studiare fagotto con Eros Adami al conservatorio di Vicenza, sua città natale, dove, giovanissimo, si diploma a pieni voti. Vince il concorso nazionale di Cesena riservato ai neo diplomati ed entra a Fiesole nella scuola di alto perfezionamento musicale, dove per tre anni ricopre il ruolo di Primo Fagotto nell’Orchestra Giovanile Italiana. G. Gavazzeni lo definisce uno dei più bei suoni di fagotto; l’intensa attività concertistica lo porta ad esibirsi nelle sale e nei festival più importanti di tutta Europa, Roma, Milano, Venezia, Torino, Parigi, Monaco, Berlino e, ancora, Vienna, Amsterdam, Edimburgo, Madrid.Si perfeziona nella Master Class di Sergio Azzolini e, a seguito di concorso, Il Ministero lo inserisce nella graduatoria nazionale per l’insegnamento nei Conservatori di Stato.Vince nel 1993 il concorso di Primo Fagotto solista nell’Orchestra Arena di Verona, ruolo che ricopre tutt’oggi; nello stesso anno viene invitato a La Coruna (Spagna) per ricoprire il medesimo incarico.Al suo attivo annovera collaborazioni con diversi Teatri e Istituzioni, nonché in ensemble cameristici, ma ad impreziosire la sua carriera sono le esperienze di lavoro con artisti quali M. Rostropovich, Y. Bashmet, S. Mintz, L. Maazel, G.Petre, C.M. Giulini e molti altri.

Il suo repertorio spazia dal barocco alla musica d’avanguardia, passando per il Jazz, esperienza che, dopo il triennio di perfezionamento nella Classe Jazz di A.Zanchi e P.Birro al Conservatorio di Vicenza, lo affascina particolarmente per le molteplici applicazioni possibili del fagotto in questo campo musicale.Ha sviluppato per F. Vacchi la tecnica del fagotto nella musica contemporanea pubblicato da Ricordi.