Spiritualità:in libreria “La Regina degli angeli” di don Stanzione

 

Alfonso Giusti

Proprio a conclusione del mese di maggio, arriva in tutte le librerie cattoliche un testo di don Marcello Stanzione sul rapporto tra mariologia e angelologia.  Nel 1959 l’Italia fu consacrata dai suoi vescovi al Cuore Immacolato di Maria.  Oggi purtroppo raramente si scrivono dei libri sulla regalità di Maria, mi complimento quindi grandemente con don Marcello Stanzione , uno dei più autorevoli angelologi del ventunesimo secolo per questo suo scritto sulla Regina degli angeli. Quale disgrazia che in taluni luoghi di culto… non si presenti Maria che come la piccola ragazza di Nazareth che non ha rifiutato niente a Dio… quella che riceve la visita, non già di un angelo (il termine non è impiegato), ma di un inviato di Dio… un bel giovane… Voi vedete che, oltre ad un grossolano errore, non si è lontani dalla bestemmia.Poiché Maria ha una dignità molto più grande. Quando Dio pensò l’uomo, egli vide, del tutto naturalmente, nel suo primo sguardo, suo Figlio fatto uomo – e questo Figlio di Dio fatto uomo si trova così ad essere il “prototipo” dell’umanità. Quelli che noi chiamiamo Adamo ed Eva non sono che i primi apparsi sulla terra. Ma, è Grignion di Monfort che lo dice, in uno stesso atto, egli creò la Donna, la Madre, la Sposa. E questa Donna noi la troviamo in una prima menzione nel racconto della genesi dove è designata come colei che dovrà schiacciare la testa del Serpente. La si trova anche rappresentata sotto le forme della Regina Giuditta che, per salvare il suo popolo, non esita a tagliare, con scaltrezza, la testa del generale assiro Oloferne. Ed è davanti a lei che i sommi sacerdoti di Gerusalemme si recano cantando: “Tu sei la gloria di Gerusalemme, tu sei la gioia di Israele, tu sei l’onore del nostro Dio…” parole riprese nella liturgia delle Messe della Santa Vergine.Questa Donna, la si ritrova all’Annunciazione. L’Angelo la saluta: ella è, in mezzo a tutte le donne, la privilegiata del Signore, la Donna unica, ed ella si chiama Maria.La si ritrova, precedendo Gesù, a Betlemme, la città del Pane. La si ritrova, precedente Gesù a Cana, ed il miracolo dell’acqua, ed è là che Gesù le dona ufficialmente, per la prima volta agli inizi della sua vita pubblica, il suo nome di eternità: “Donna, che c’è tra te e me?”.La si ritrova al momento del Sacrificio, sul Calvario: “Figlio, ecco tua Madre – Donna, ecco tuo figlio”.La si vede infine, nella grande visione di san Giovanni, nell’Apocalisse… E’ la Donna rivestita di sole…Questa è la Donna che fu, sulla terra, Maria di Nazareth, e che, fin dalla sua Assunzione, senza perdere il suo nome, si trova rivestita della gloria e designata sotto il nome di Donna, di Regina, di Signora, di Madre. Come si è lontani dunque, non è vero, da una presentazione meschina di Maria, Madre di Gesù. Maria fa parte integrante del mistero dell’Incarnazione, ecco perché ella è la migliore iniziatrice a quei misteri divini. Ecco perché, solo, una devozione mariana ben compresa sarà l’unico mezzo per penetrare più avanti nel mistero di Gesù.Tutta la teologia della Santissima Vergine ruota intorno a queste due idee: Maria, Madre di Dio, e Maria, Madre di un Dio Redentore.Ecco cosa la pone, non solamente alla testa dei Santi e degli Angeli, ma a parte ed al di sopra di tutte le creature. Benché sia una creatura, Maria è stata unita e dimora unita a Dio dalla maternità divina, da un’unione a parte. Ella tocca e tiene, per l’Eternità, all’Infinito. Se non la si concepisce come una Santa più perfetta di tutti i Santi e degli Angeli, e che ci fermiamo là, noi saremmo nel falso. Maria è essenzialmente altra cosa: ella è Madre di Dio. Ed è per questo che la Chiesa le rende un culto, non già di “Latrìa”, che non è dovuto che a Dio solo, ma un culto superiore a quello ch’essa rende ai Santi: un culto di iperdulìa.