Sette comuni cambiano Regione

 

  Pietro Cusati

I Comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria,Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello  che compongono la Comunità Montana dell’Alta Valmarecchia sono distaccati dalla Regione Marche e aggregati alla Regione Emilia-Romagna, nell’ambito della provincia di Rimini in considerazione della loro particolare collocazione territoriale e dei peculiari legami storici, economici e culturali con i comuni limitrofi della medesima provincia la  Camera  dei deputati  ha  approvato  il 6 maggio 2009 il provvedimento che consente ai comuni che compongono la comunità montana dell’Alta Valmarecchia, vale a dire Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello di entrare a far parte della provincia di Rimini. Il distacco avviene ai sensi dell’articolo 132, secondo comma, della Costituzione, che  prevede che si può, con l’approvazione della maggioranza delle popolazioni della provincia o delle province interessate e del comune o dei comuni interessati espressa mediante referendum e con legge della Repubblica, sentiti i consigli regionali, consentire che province e comuni , che ne facciano richiesta,- siano staccati da una regione ed aggregati ad un’altra. In questo caso la richiesta di referendum è stata avanzata dai sette comuni con distinte delibere adottate tra il marzo e l’aprile del 2006, ed è stata dichiarata legittima dall’Ufficio centrale per il referendum con l’ordinanza del 27 giugno 2006. Il referendum è stato indetto con decreto del Presidente della Repubblica il 25 settembre 2006 e si è svolto tra il 17 e il 18 dicembre dello stesso anno. Vi ha partecipato la maggioranza degli aventi diritto ed il risultato è stato a larga maggioranza favorevole al distacco dei sette comuni dalla regione Marche e alla loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna. Quanto alle ragioni del distacco, la Valmarecchia è storicamente un’unica terra, ancorché oggi divisa amministrativamente tra un’alta Valmarecchia, facente parte delle Marche, e una bassa Valmarecchia, facente parte dell’Emilia-Romagna. La riunificazione delle due parti della valle rappresenta, quindi, un ritorno alle origini oltre che il riconoscimento di un sentimento di appartenenza identitaria assai vivo nelle popolazioni interessate, le quali si considerano un’unica comunità e si ritengono tutte romagnole e riminesi. Nel provvedimento si prevede, in particolare, che entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, il Ministero dell’interno nomini un commissario con il compito di promuovere gli adempimenti necessari all’attuazione del distacco o aggregazione. Il provvedimento passa ora al Senato della Repubblica per il via libera definitivo.