Salerno Città del Trekking: seconda escursione – Monte Stella

 

Secondo appuntamento con “Salerno città del trekkingmanifestazione organizzata da Comune di Salerno ed Ente Provinciale per il Turismo di Salerno in collaborazione con il Team Guide di Trekking Campania – Officinae itineris. Il progetto prevede la diffusione della cultura del trekking e del turismo escursionistico e ambientale a Salerno città e dintorni con la proposta di tre percorsi escursionistici* che saranno effettuati durante tre domeniche del mese di maggio 2009. Dopo l’escursione al Castello di Arechi ed alla Bastiglia (domenica 10 maggio), di seguito i prossimi due appuntamenti:

Al monte STELLA da Ogliara – 17 maggio 2009

Indicato da alcuni storici come il cratere di un ex vulcano spento, il monte – con la sua mole di 960 m circa – posto a nord di Salerno, determina il paesaggio a settentrione della città. I suoi fertili terreni, posti lungo le pendici meridionali, garantiscono la coltivazione di un particolare tralcio d’uva. Sulla sua superficie, invece, compare un vasto altopiano ricco di verde (prati e boschi). Numerosi sono i sentieri che ascendono alla cima, mentre una comoda strada conduce fin quasi all’antica chiesa (d’origine benedettina) di S. Maria della Stella che si erge da uno sperone dominante Salerno e il suo golfo con ampie vedute panoramiche.

al monte SAN LIBERATORE – 24 maggio 2009

Quell’altura che chiude a occidente l’arco costiero del golfo di Salerno, sotto la cui cima vi è arroccata – quasi incastrata nella parete – la bianca struttura di un antico romitorio, è il monte San Liberatore. Meta escursionistica facilmente raggiungibile sia da Cava dei Tirreni (a settentrione) che da Salerno (da SE), offre un’immensa visuale su tutto il golfo.Splendida la vista sul golfo di Salerno e interessante la macchia mediterranea e i lembi di lecceta che s’incontrano lungo il sentiero. Il cammino risulta essere abbastanza agevole ed attraversa una vegetazione tipicamente mediterranea in cui spiccano – su tutti – il rosmarino, il mirto, il corbezzolo e una varietà di erbe officinali. Il percorso viene caratterizzato dalla presenza dei ruderi di torri in pietra utilizzate prima come torri di avvistamento e successivamente per la cattura dei colombi.