Battipaglia: Cisl a tutela dell’Alcatel

“L’Alcatel non andrà via da Battipaglia. Ma solo se i sindacati lavoreranno in unità di intenti”. Questo il pensiero del segretario generale provinciale della Cisl, Giovanni Giudice (nella foto) intervenuto stamane all’assemblea provinciale dei quadri sindacali e dei delegati del settore industria del settore Cgil-Cisl-Uil. Alla riunione, tenutasi presso il Centro Sociale di Battipaglia, dove hanno preso parte anche i segretari di Cgil e Uil, Franco Tavella e Gerardo Pirone, si è discusso a lungo sul momento di crisi che sta colpendo le aziende della Piana del Luce, in particolare quella della multinazionale ‘Alcatel – Lucent’. “Non possiamo permettere che venga chiusa un’azienda che esporta un prodotto d’eccellenza in tutto il mondo e ha chiuso il bilancio in attivo lo scorso anno. Insieme alla Cisl e alla Uil abbiamo organizzato una serie di iniziative per evitare che lo stabilimento di via Bosco Secondo e altre aziende come la Metzeler chiudano per emigrare altrove e lasciare senza lavoro migliaia di persone – ha affermato Giudice davanti ad una folta presenza di lavoratori dell’impianto battipagliese -. E a dar man forte ai sindacati dichiara che ci hanno pensato anche le istituzioni: “Abbiamo chiesto l’intervento della Regione Campania, cercando di arrivare ad organizzare un tavolo di concertazione con il Governo dove poter far valere i nostri diritti e difendere sia le grandi aziende che le piccole e medie imprese”. Sulle prossime iniziative da mettere in atto, per superare il momento negativo Giudice ha già le idee chiare: “Le aziende in crisi devono creare rapporti di collaborazione con l’Università di Salerno, per poter rilanciare la propria produzione e dare una sterzata a questo momento negativo. Nel “caso Alcatel” anche l’esecutivo nazionale dovrà assumersi le sue responsabilità, perché ci sono in gioco interessi importanti tra il nostro Paese e la Francia”. Infine, il leader della Cisl illustra la strada da seguire per oltrepassare il momento negativo: “Insieme agli altri sindacati chiederemo un tavolo istituzionale alla Prefettura, dove chiederemo la partecipazione della Camera di Commercio, ente predisposto alla progettualità aziendale, agli istituti di credito, con un occhio di riguardo a quelli che operano sul nostro territorio, ai sindaci delle città con più di 40000 abitanti, che mettano sul tavolo incentivi e all’Università di Salerno, che con il Rettore Pasquino dia vita al partenariato con le aziende in difficoltà”. Parole dure, che evidenziano una situazione diventata ormai insostenibile: “Molte persone sono da tempo in cassa integrazione ordinaria. Tutto ciò è inaccettabile. Serve, quindi, un’unità sindacale per cercare di risolvere al più presto questa vicenda”.