Pd: i giovani scrivono al Vescovo Illiano

“Il nostro, mutuando il titolo di un film dei fratelli Coen, non è un paese per giovani. E’ un paese bloccato, stritolato tra caste e poteri forti, frenato dal sistema degli ordini professionali, un paese dove una classe dirigente politica, economica, culturale incarna da decenni un perpetuo rinnovamento virtuale che non ha effetti altri che quelli di far rimanere sempre tutto uguale a se stesso.La Sua lettera, caro Monsignor Gioacchino Illiano, è per noi un messaggio di speranza, di fiducia, di coraggio.Lei ha ragione: la cristallizzazione della società, mista ad una certa cultura intrisa di familismo e nepotismo, rappresentano uno dei mali peggiori delle nostre terre.Un territorio dove i percorsi di vita sono condizionati dal luogo o dalla famiglia dove si nasce è un territorio che non può crescere, perché in un luogo dove ambizioni, merito e volontà sono penalizzate non c’è grinta, non c’è impegno, non c’è speranza.E spesso – come per tutti i lati della vita – il dato dove emerge maggiormente questo stato di cose è il mondo della politica.Del Suo appello ci convince soprattutto la parte finale, quella nella quale si invita la mia generazione a reagire, a rimboccarsi le maniche, a – come si diceva un tempo – studiare, organizzarsi, agitarsi. E di questo, se ce ne darà l’opportunità, vorremmo parlarne in un incontro aperto a tutti i Giovani. Il giovanilismo non serve alla politica: si può essere vecchi già a vent’anni. Nè tantomeno serve la cooptazione dall’alto: chi è scelto e non sceglie non può mai dire no, non può portare avanti quelle giuste battaglie di scardinamento che Lei ricordava. Noi siamo convinti che serva dell’altro: che una generazione, la nostra, con l’orgoglio di essere meridionale, si unisca, pensi, elabori e soprattutto trovi il coraggio di misurare sul campo il valore ed il peso (anche elettorale) delle proprie idee. Per questo abbiamo dato vita, grazie al sostegno del Presidente Villani stesso, ad una lista di soli giovani alle prossime elezioni provinciali. Una lista che ha come parole d’ordine il merito e la solidarietà. Una lista costruita oltre i partiti che mette in campo le migliori risorse ed energie della nostra generazione, dal mondo del volontariato a quello dell’università, da quello delle giovanili di partito a quello delle istituzioni. Una lista che vuole mettere al centro i temi ed i bisogni (ed i sogni) della nostra generazione: borse di studio, borse lavoro, accesso al credito, contributi per i fitti per le giovani coppie, il tema del bilancio partecipato, la lotta alla camorra e alla cultura della violenza, la possibilità di costruire una famiglia. Una lista che se raggiungerà il quorum (o più quorum) eleggerà under 30 in consiglio provinciale. Una lista che rappresenta un esperimento quasi unico in Italia, che esplicita la volontà di tanti giovani di non voler più essere definiti come futuro ma vogliono incominciare ad essere il presente. In molti, spesso, si lamentano delle solite vecchie facce. Il 6 e 7 Giugno col loro voto democratico potranno trasformare tante aspirazioni, tante discussioni, tante speranze in realtà”.