Opposizione in Miseria

 

 

Michele Ingenito

Ci sentiamo francamente offesi. Come cittadini e come uomini. Per questa cagnara mediatica che mette in vetrina tutti, o quasi, i mezzibusti falliti della TV di stato, transitati, per ovvie ragioni speculative, alla concorrenza privata. Alcuni di loro, qualche rossa di pelo e di fatto aus Bozen e/o dintorni ad esempio, rientrata mestamente da Strasburgo non sapendo come contribuire al progresso d’Europa, si sono divertiti ieri sera a sniffare a tutti i costi tra i sofferti pensieri di bigotte toscane mortificate ed offese per le attuali tribolazioni di una Veronica Lario in transito verso il divorzio dal Cavaliere.Più che tenerezza, la Bindi ha suscitato in noi non poca indignazione per quell’aria afflitta e dolorosa francamente conventuale, quasi vivesse in diretta il dramma di un’altra donna che, per la personalissima vicenda che la coinvolge, meriterebbe silenzio e rispetto.Sì, lo sappiamo, li abbiamo interiorizzati tutti i bla bla bla sugli aspetti politici della vicenda, sul fatto che ne abbiamo detto e scritto le principali testate del mondo. Ma non è questo che stimola in noi sentimenti di irritazione e di rifiuto nei confronti di prediche e predicatori capaci solo di comandare. Perché quando si ritrovano all’opposizione – è un vizio di certa sinistra ahimé – non amano ricostruire leccandosi dapprima le ferite. Analizzando, cioè, gli errori commessi, le cavolate a danno degli italiani, le incapacità decisionali, le risse tra correnti, le fughe in avanti di gruppi di potere abilissimi nel predicare sacrifici e sudore per poi arricchirsi alle spalle dei poveri cristi, di quella massa di lavoratori che continua a tirare la carretta non avendo nulla da inventarsi per superare o arrotondare i mille euro o poco più mensili loro erogati da un sempre meno prodigo Pappagone.Di questo passo, insistendo nelle critiche alla vita personale del Premier, non si fa che rendergli un gran favore. Proprio nella direzione contraria a quella desiderata dagli avversari politici. Sia chiara una cosa. Ognuno ha diritto al rispetto della propria morale e, conseguentemente, all’intimo convincimento circa la ‘colpevolezza’ o meno di un settantenne in cerca di corna, come le ha ‘elegantemente’ definite un commentatore mattutino di La7 di cui non conosciamo il nome. Ma se intimo può e deve essere, quel convincimento arricchito di particolari e commenti non può e non dovrebbe essere buttato in pasto alla gente che ben altri pensieri ha sin da quando sorge il sole.E, poi, nel merito, si aggiunga al tutto il fatto che l’ipocrisia dominante, il falso moralismo, il bisogno di esserci per dire a tutti i costi la propria finiscono alla fine per agire come un boomerang che sbatte dritto in fronte di chi predica le corna altrui e, quasi sempre si ritrova tra le proprie, fingendo di non saperlo.

Anche questa è Italia. Un’Italia che in buona parte e in esterno vive di immagine immacolata e dentro le mura complici del silenzio spesso si ritrova con quei medesimi problemi. Cossiga si è scusato con Naomi, la diciottenne di Napoli mandata allo sbaraglio ieri sera dalla analisi fredda e sdegnata di fatti e circostanze da partedi una immacolata Rosy Bindi, non per questo più desiderabile ai più. Nulla di offensivo, per carità. La politica toscana ha dato a tutti un esempio di come si critica senza potere per questo essere attaccati. Nonostante tutto quel volto sprezzante e spietato insieme ci ha fatto un po’ pena. Perché l’Italia, onorevole Bindi, per quanto protetta dal ‘manto’ vaticano che impone apparenza e finzione, doppiezza ed impostura, è pienissima di corna, di scandali, di corruzione esattamente quale quella che tanto l’indigna e per la quale si è tanto sprecata ieri sera, sotto lo stimolo della irritante e poco spontanea rossa aus Bozen, sprecona in parole e asciutta nei fatti. Che, nella fattispecie, corrispondono ad una valutazione di opportunità di trattazione di un argomento intorno al quale un’intera trasmissione ha solo fatto il gioco dei tanti altri elettori in transito verso un altrove politico ben diverso da quello da lei auspicato.Della sempre più sgangherata squadra del centro sinistra, l’unico che sembra avere le idee chiare in un momento pressoché drammatico di consensi, appare proprio D’Alema. Perché? Perché saggiamente ed autocriticamente capace di mettere a nudo le infinite e dannose ‘originalità’ di polemiche che tanto sfogo consentono, ma che tanto poco porteranno al granaio di chi continua ostinatamente a gestire con stoltezza ed impreparazione politica la riscossa del centro sinistra.