L’eurodeputato Pittella: diario elettorale

 

Sono rientrato in Italia nella tarda serata di ieri dopo un incredibile tour de force Napoli-Milano-Francoforte-Strasburgo, Francoforte-Roma in 24 ore…cosi’ ho potuto partecipare alla sessione plenaria del Parlamento, salutare i colleghi, presiedere la riunione della Delegazione dei deputati italiani che aderiscono al gruppo del PSE.Era un mio preciso dovere ma anche un piacere, salutare i colleghi che hanno deciso di non ricandidarsi: Pasqualina Napoletano, Giovanni Berlinguer, Guido Sacconi, Mauro Zani, Gianni De Michelis.Colleghi autorevoli, competenti, che hanno svolto l’attivita’ parlamentare con grande impegno e con ottimi risultati e che hanno dato al Parlamento europeo, alla deputazione italiana, alla causa europea e agli interessi legittimi del nostro Paese,un contributo determinate sulla politica estera, sulle politiche sociali ed ambientali, sulla cooperazione umanitaria. Per me stare con loro e’ stato un prezioso arricchimento ed e’ nata una amicizia che andra’ avanti a prescindere dall’impegno parlamentare.Sono rientrato di corsa perche’ mi attende la terribile donna “rossa”, la grande giornalista e scrittrice Lilli Gruber, gia’ nostra collega per una parte della passata legislatura e ora conduttrice e animatrice della rubrica Otto e Mezzo, su La 7…stasera ha invitato me e Mario Mauro per un duello sui temi europei.Si vede che Lilli ha avuto a cuore le problematiche europee sulle quali ha lavorato con assiduita’ e qualita’: dalle questioni relative al ruolo internazionale dell’UE, alla condizione delle donne nel mondo, ai diritti civili e le liberta’ pubbliche.Non e’ una che dimentica.E Otto e Mezzo e’ credo la prima rubrica televisiva che apre una finestra sulla campagna elettorale europea.Intanto la disfida tra Veronica e Silvio imperversa e riempie i giornali…misera Italia ridotta a a cibarsi delle telenovele di Arcore.La Commissione Europea intanto ha fornito (ieri) dati allarmanti sui conti pubblici,che riguardano l’area europea e non di meno l’Italia (il Pil scende di 4 punti, il rapporto tra deficit e pil supera il 4 per cento e quello tra debito e pil il 111 per cento).Tremonti ci dice che tutto e’ sotto controllo (beato lui!), la Lega sfodera l’ascia di guerra sul referendum, e Silvio, quello che a L’Aquila e’ andato ogni giorno,porta in Consiglio dei ministri  un decreto sul terremoto che grida vendetta.Se i fondi da cui attingere (4 dei 4,7 miliardi promessi dal governo per la ricostruzione) verranno solo da nuove lotterie, percentuali sul lotto e i soliti e non meglio definiti provvedimenti di lotta all’evasione, per di piu’ spalmati fino al 2033, allora abbiamo assistito in queste settimane all’ennesimo “spottone” elettorale del presidente del Consiglio, questa volta sulla pelle dei terremotati. Non si puo’ che commentare così le coperture previste per il decreto per la ricostruzione in Abruzzo che stanno suscitando proteste e delusione tra le popolazioni colpite. Gli abruzzesi lo hanno gia’ ribattezzato il decreto “abracadabra”, in perfetto stile berlusconiano. I fondi immediatamente disponibili sono solo 700 milioni destinati alla edificazione in due anni delle casette “temporanee” ma di solita costruzione, forse il primo nucleo delle future “new town”, mentre i 150mila euro procapite messi a disposizione per rifarsi un’abitazione sarebbero in gran parte una sorta di prestito agevolato e comunque insufficienti per recuperare molte delle case lesionate o crollate,soprattutto nei centri storici. Dopo settimane di passerelle mediatiche l’Abruzzo ha bisogno di soldi veri e non di prese in giro.

Gianni Pittella