Gli amici di Eleonora: Caserta, percorsi di cittadinanza attiva

 Prende il via il Progetto “Percorsi di Cittadinanza attiva de Gli Amici di Eleonora”, ammesso tra i progetti finanziati dalla Regione Campania, Assessorato ai Servizi Sociali, nell’ambito dei contributi concessi ai sensi dell’art.10, L.R. 9/93. L’ associazione di volontariato Gli Amici di Eleonora Onlus  opera in Campania con la finalità di promuovere la immediata realizzazione delle tre Unità dei Risvegli previste nel Piano Ospedaliero della Regione Campania e pervenire alle creazione di almeno una Casa dei Risvegli sul modello della Casa dei Risvegli “Luca De Nigris” di Bologna, nonché di fornire assistenza alle famiglie dei malati che devono affrontare problematiche drammatiche e sconosciute come quelle del coma.Il progetto è rivolto ai familiari di pazienti in stato vegetativo, coma o pre-coma, per preparare la famiglia ad accogliere il malato nel proprio domicilio successivamente alla dimissione o, nei casi di prolungata degenza ospedaliera, a saper convivere e gestire emotivamente la sofferenza che comporta la malattia del congiunto. L’intervento che ci si propone non è quindi sanitario bensì sociale: il modo di intendere la malattia e il carico di dolore ad essa legato è una questione che investe non solo il paziente ma anche le persone a lui più vicine che sono chiamate a gestire una nuova relazione emotiva con pesanti ricadute su tutta la struttura familiare. L’obiettivo è quello di rendere capace la famiglia di con-vivere con la persona cara che si trova in un momento di ‘sospensione’ attraverso l’elaborazione dei propri vissuti. Tale obiettivo verrà raggiunto con la costituzione di 4 gruppi di aiuto (mutual-help-group) di non più di 10 persone guidati da uno psicologo con il ruolo di facilitatore, in cui ciascuno dei componenti sia stimolato a comunicare la propria esperienza e il proprio vissuto e a interagire con le altre persone che stanno vivendo la medesima situazione.La presidente de Gli Amici di Eleonora, Dott.ssa Margherita Rocco, presentando il progetto ha sottolineato come sia “di fondamentale importanza trovare un luogo dove non solo poter comunicare il proprio dolore, la propria sofferenza, dove poter esprimere le proprie emozioni e i propri sentimenti, ma anche di poter ascoltare e saper accogliere il dolore, la sofferenza, le emozioni e i sentimenti degli altri”.