Salerno: Percorsi d’analisi al Convento San Michele

 

Aristotele prende le mosse dalla natura dell’Uomo in quanto realizzata, comprendendo la città e la sua vita civile come la realtà in cui giunge alla sua realizzazione tutto ciò che l’Uomo può essere in base alle sue possibilità e disposizioni. La natura specifica dell’Uomo, quale zoon politikon è la sua natura razionale. Come diventa reale questa natura? Non nell’immediatezza indeterminata del pensiero, bensì diventando “l’arte e la scienza” razionale della città. Come diventa Uomo il “singolo individuo? Non per opera della “natura” in sé e per sé, bensì educando il suo pensare e il suo agire, attraverso l’approfondimento e l’abitudine, alle forme universali del pensare e dell’agire in cui consiste la vita civile della città. Non è nella Città come spazio esteriore, né indipendentemente da essa, che l’uomo è nel mondo come Uomo. La polis, in quanto è la Città fondata sulla libertà, è piuttosto essa stessa quella condizione di vita in cui l’Uomo diventa reale e può stare nel mondo. Poiché, la città è la “realtà” (actualitas) dell’ Uomo, l’Uomo “senza città” è l’essere “più selvaggio”: nello stato di natura, pur essendo uomo in sé e in potenza, non può essere uomo in atto. La libertà dell’essere-se-stessi, con tutto ciò che vi è connesso, presuppone la liberazione dallo stato di natura e il passaggio alla “vita cittadina”. Tale libertà può giungere all’esistenza solo in quanto esiste come città. E’ per questo che la filosofia ha il suo luogo nella città. Delle questioni filosofiche riguardanti la città se ne discuterà nel corso del secondo incontro della terza edizione dei Percorsi d’Analisi, promossi dall’Associazione Seventh Degree, di Liberato Marzullo e Antonello Mercurio con il contributo delle amministrazioni provinciale e comunale di Salerno e del nostro ateneo, con la partecipazione del Liceo Scientifico “Giovanni da Procida” di Salerno, martedì 24 marzo, alle ore 19,30, presso il Convento San Michele. Alla tavola rotonda condotta da Mariano Ragusa, siederanno Giuseppe Cacciatore e Giuseppe Cantillo, unitamente a Francesco Aliberti, con la partecipazione speciale di Lillo d’Agostino (grande accusatore) e Alfonso Amendola (grande difensore). Antonello Mercurio ha affidato la colonna sonora della serata alla tastiera del pianista Aniello De Vita. Nella parte fondativa della Metafisica,  Aristotele si richiama esplicitamente al volgersi di Socrate alla città: Socrate cercava la “totalità” non più immediatamente come natura, bensì nell’elemento “etico”. Anche la “totalità della natura” è presente nella città e nei suoi ordinamenti del convivere umano. Per questo può “imparare il vero” solo quell’Uomo la cui ragione sia realizzata nella città e sia educata al suo ruolo stabile nell’essere. Accade così che la filosofia potrà poi pensare anche lo stesso ordinamento cosmico nei concetti propri della città, definendolo come la “città e cittadinanza universale” in cui l’Uomo vive come “cittadino del mondo”