Salerno: la Piazza della Libertà, dei sogni e della discordia

 

Luca Monaco

La presentazione in pompa magna alla cittadinanza del plastico della futura Piazza della Libertà, cavallo di battaglia del Sindaco De Luca nonché suo inamovibile punto d’orgoglio, ha contribuito al rinvigorirsi di accese diatribe ed accuse incrociate. Il progetto, atteso il suo rilevante impatto urbanistico e la pretesa portata epocale, sia in termini di investimenti che di aspettative in esso riposte, ha di fatto generato una incolmabile cesura tra favorevoli e contrari: i primi intravedono nell’opera gli albori di una rinascita cittadina, una rosea proiezione della Salerno del futuro, ovvero di una Salerno stanca di un destino ingiustamente anonimo e desiderosa di riappropriarsi della sua identità perduta; i secondi, per converso, paventano allarmati un’imminente ed ingiustificabile cementificazione, alla stessa stregua di quelle speculazioni edilizie degli anni ’60 e ’70 che tanto hanno deturpato la fisionomia di interi quartieri della city. Due posizioni diametralmente opposte, inconciliabili e, soprattutto, insuscettibili di addivenire al benché minimo punto di incontro. Insomma, tertia via non datur! Ad ogni buon conto, Piazza della Libertà si farà, ha assicurato il combattivo Primo Cittadino, garantendo l’inizio dei lavori entro la prossima estate e pronosticando un completamento dell’opera nel ragionevole lasso di tempo di due anni e mezzo. Successivamente, stando alle paventate intenzione dell’Amministrazione Comunale, si procederà all’apertura del cantiere di Piazza della Concordia, altro corposo e significativo intervento “griffato” Bofill, destinato a modificare i connotati di un’altra area simbolo di Salerno, tramutatasi ormai in una sorta di landa, abbandonata a sé stessa. In questi giorni, e sino a questa sera, il Sindaco è impegnato presso la Galleria Capitol, aperta al pubblico per l’occasione, nell’illustrazione del progetto direttamente alla cittadinanza: “armato” di bacchetta con cui indicare sul plastico le caratteristiche strutturali dell’opera, oltre che del suo proverbiale cipiglio, De Luca dispensa certezze, sogni, speranze, obiettivi, suggestioni. Ascoltandolo, a tratti, diventa arduo comprendere dove termini la realtà e dove cominci l’illusione. Certo è che, a prescindere dalle convinzioni politiche e dalle simpatie ed antipatie che tradizionalmente suscita nell’interlocutore diretto o indiretto, genera anche un insolito sentimento di tenerezza il Sindaco, osservandolo così appassionato, così emozionato, così emotivamente proiettato nel “suo” traguardo; un traguardo ambizioso, che vuole il suggello della storia. Per dovere di cronaca, non và sottaciuta qualche contestazione, avvenuta nel corso dei primi due giorni di esposizione del plastico. Contestazioni a cui De Luca, come ci ha ormai abituato negli ultimi quindici anni, ha risposto con toni forti ed espressioni colorite. Non è dato sapere, allo stato, chi tra le due fazioni, quella dei “pro-piazza” e quella dei “contro”, abbia effettivamente ragione: certo è che ognuno di noi, con il proprio apporto di idee, di senso dell’estetica, con le proprie analisi critiche, la propria sensibilità ambientale, saprà darsi una propria risposta, nell’attesa che il tempo dia il suo responso definitivo. Mutuando un’espressione di manzoniana memoria, ai posteri l’ardua sentenza.

7 pensieri su “Salerno: la Piazza della Libertà, dei sogni e della discordia

  1. Ma come si fa, si critica tanto la destra per la cementificazione e poi è il primo a cementificare a Salerno, si criticano tanto le ronde e poi è stato il primo a mettere le ronde al parco del Mercatello, avete letto mai i suoi programmi prima delle elezioni, solo il 20% mantiene dei suoi programmi. E’ un pazzo ancora più pazzi la gente che ci va dietro

  2. Una colata di cemento. Poi vedremo chi saranno le imprese a cui sarà affidato l’appalto relativo agli edifici.

  3. A VOLTE NON SI CAPISCE, IL SINDACO DI SALERNO, CHE CITTA’ VUOLE. DA UNA PARTE SOGNA BARCELLONA, CON LA REALIZZAZIONE DI UNA PIAZZA CHE NESSUNO POSSIEDE AL MONDO, DALL’ALTRA LA REALIZZAZIONE DELL’INCENERITORE E DI UN IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO PROVINCIALE.

  4. Dal Mattino del 20/3/09:
    C’è tempo anche per una sferzata a «quegli abitanti del palazzo Inail che hanno fatto reclami e denunce per ostacolarci», li definisce “pinguini” e dice: «Spero che quel palazzo cadente crolli un giorno definitivamente».
    Un Sindaco che si augura che un palazzo abitato crolli, muoiano dei cittadini lo dice in pubblico…..mi lascia veramente allibito.

  5. La cementificazione di un litorale, spendendo soldi pubblici, per il godimento di pochi “sceicchi” (come li chiama il ns sindaco, riferendosi a quelle lobby di personaggi abbienti e altolocati), è la negazione della “Libertà” del popolo. Questo ennesimo atto di mecenatiscmo, a vantaggio di un architetto le cui opere in tutta europa sono quantomeno discutibili e superate. La soluzione del crescent, inoltre, nata nella seconda metà dell’800 in inghilterra e di lì a qualche decennio abbandonata, in favore di più moderne visioni urbanistiche, ci viene ripresentata, niente di meno nel 2009, come espressione di architettura contemporanea. Nei paesi civili le grandi opere urbane vengono progettate sulla base di concorsi internazionali, giudicati da commissioni formate da tecnici di rilievo. Pensate che invece, a Salerno la commissione urbanistica del comune è formata da soli politici e nessun tecnico, per cui immaginate da quali competenze sono dettate le scelte in materia urbanistica, inoltre per chi conosce le logiche del ns palazzo di città, si sa che su ogni cosa nessuno ha voce in capitolo, ma è il nostro “imperatore” che col pollice alto o il pollice verso decide le sorti di ogni pratica urbanistica.

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