Giornata mondiale del glaucoma, 12 marzo. Come prevenirlo?

 

dott. Vincenzo Pagliara

Il glaucoma è una malattia degli occhi caratterizzata da un danno progressivo del nervo ottico, che ha la funzione di trasmettere le informazioni visive dall’occhio ai centri cerebrali. E’ dovuto principalmente all’aumento della pressione intraoculare , i cui valori normali sono compresi tra 14 18 mmHg; ciò provoca schiacciamento e cattiva irrorazione sanguigna del nervo ottico, fino alla morte delle sue cellule (apoptosi). Tale aumento è dovuto ad una difficoltà a defluire verso l’esterno dell’umor acqueo, un liquido prodotto continuamente all’interno dell’occhio. Il danno al nervo ottico, se non diagnosticato e curato in tempo, provoca una riduzione permanente del campo visivo fino alla perdita della vista. Oggi, grazie all’utilizzo di nuovi farmaci, è sempre più frequente riuscire a controllare la malattia con la terapia medica, ricorrendo solo raramente alla chirurgia, ma è indispensabile una diagnosi precoce. Secondo recenti studi circa il 2% della popolazione sopra i 40 anni soffre di glaucoma. Nei prossimi anni ci si aspetta un aumento della malattia del 30%, in quanto l’incidenza del glaucoma aumenta linearmente con l’età, e gli anziani saranno sempre più numerosi.Tra i fattori di rischio la pressione intraoculare è il più importante, in quanto l’incidenza del glaucoma aumenta in modo esponenziale con tale fattore, ma non l’unico.  Bisogna sempre considerare la  familiarità , in quanto se i genitori sono affetti da glaucoma il rischio è 2 volte, se lo sono i fratelli 3 volte. Inoltre vi sono fattori oculari che rendono il nervo ottico più suscettibile, come miopia, emorragie o atrofie della retina intorno al disco ottico. Infine vanno considerati anche fattori vascolari come il vasospasmo (circa la metà dei glaucomatosi normotensivi soffre di emicrania), l’ipotensione arteriosa, il diabete,una maggiore viscosità del sangue e le malattie cardiovascolari.La sua forma  più frequente è il glaucoma cronico ad angolo aperto,  una malattia subdola e quasi sempre asintomatica, (in quanto solo in una minoranza dei casi può dare cefalea o dolore al bulbo oculare), pertanto viene chiamato “il ladro silenzioso della vista”.  Solo nelle fasi tardive, quando ormai il danno al nervo ottico è già avanzato, si manifestano evidenti difficoltà visive. Importante è scoprire le alterazioni iniziali con specifici esami strumentali, come il campo visivo computerizzato. Con tale esame si evidenziano aree di ridotta sensibilità della percezione luminosa, che provocano una progressiva riduzione del campo visivo (tipico è il restringimento glaucomatoso, per cui il paziente perde progressivamente la visione periferica, vedendo solo gli oggetti posti davanti a sé, ma non lateralmente).Se non diagnosticato e curato per tempo, si ha un danno progressivo del nervo ottico che può portare alla cecità. Tale glaucoma cronico è dovuto alla difficoltà che incontrano i liquidi prodotti all’interno dell’occhio a defluire attraverso una specie di filtro chiamato trasecolato. Altra forma meno frequente è il glaucoma acuto  ad angolo chiuso, l’unico che insorge rapidamente con dei sintomi evidenti quali cefalea, dolore ed arrossamento oculare, che insorge per una chiusura dell’angolo, cioè la zona da cui l’umor acqueo fuoriesce dal bulbo, che in questi casi è più stretto (acuto).. Altri tipi di glaucoma,  più rari, sono il glaucoma a bassa pressione, dove si producono dei danni al nervo ottico pur con valori pressori compresi nei limiti di normalità; il glaucoma congenito che, comparendo subito dopo la nascita nei bambini con occhi molto grandi (megalocornea), necessita di un intervento chirurgico precoce, ed il glaucoma iatrogeno, dovuto all’uso prolungato di farmaci come il cortisone (attenzione all’uso indiscriminato di colliri!)La corrette diagnosi di glaucoma può essere effettuata soltanto dal medico oculista con una serie di  indagini semplici ed indolori: anamnesi, cioè l’indagine sulla storia personale e familiare (esiste una sicura familiarità), tonometria, cioè la misurazione della pressione endoculare, i cui valori normali sono tra 14 e 18 mmHg, gonioscopia, per valutare le vie di deflusso dell’umor acqueo, esame del fondo oculare, per valutare un eventuale alterazione del nervo ottico, esame del campo visivo, per evidenziare zone in cui la visione è ridotta o perduta, testando la sensibilità all’intensità luminosa nei vari punti, pachimetria, per misurare lo spessore della cornea, in quanto esiste una stretta correlazione tra tale valore e la pressione intraoculare. A volte si richiedono indagini altamente tecnologiche (OCT, GDX, HRT).La terapia del glaucoma si basa sulla riduzione della quantità di umor acqueo  all’interno dell’occhio, che di solito si ottiene con farmaci, più raramente con il laser o con la chirurgia. Attualmente sono sempre più numerosi i colliri a disposizione, con specifiche indicazioni e controindicazioni. In base al meccanismo d’azione possiamo dividerli in due gruppi: farmaci che riducono la produzione di umor acqueo (beta bloccanti, inibitori dell’anidrasi carbonica, alfa 2 agonisti), farmaci che migliorano il deflusso dell’umor acque (derivati dalle prostaglandine, simpaticomimetici adrenergici).Nuove sono le associazioni, cioè due farmaci presenti in un solo collirio,molto efficaci, con numerosi vantaggi, quali una maggiore compliance, poichè riducono la frequenza delle istillazioni, e quindi minori effetti collaterali dovuti ai conservanti, minor effetto wash-out (dovuto al secondo collirio cha lava via l’effetto del primo). Alcuni colliri sono controindicati in asmatici e cardiopatici (beta bloccanti), altri raramente possono dare iperemia congiuntivele (prostaglandine). Alcuni possono migliorare la perfusione della testa del nervo ottico (simpaticomimetici e alfa 2 agonisti). Infine esistono farmaci per uso orale che hanno un effetto neuroprotettivo ed a volte anche ipotonizzante, che vanno ad integrare l’azione dei colliri, in quanto lo scopo della terapia è quello di proteggere le fibre nervose che costituiscono il nervo ottico.In sintesi, dopo i 40 anni, quando iniziano le prime difficoltà nella visione da vicino, è indispensabile rivolgersi ad un medico oculista e controllare la pressione intraoculare, per diagnosticare per tempo una malattia familiare,  asintomatica  ed in aumento come il glaucoma.

Un pensiero su “Giornata mondiale del glaucoma, 12 marzo. Come prevenirlo?

  1. a me servirebbe sapere come si applica la riabilitazione nel bambino affetto da glaucoma congenito . Grazie mille

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