Pontecagnano Faiano: passaggio della staffetta Udi

Stamane il Comune di Pontecagnano Faiano ha accolto presso il Palazzo di Città l’Anfora a due manici simbolo della Staffetta di Donne contro la violenza promossa dall’Unione Donne Italiane in collaborazione con la commissione provinciale Pari Opportunità. Il sindaco Ernesto Sica, con la consigliera Lucia Zoccoli, ha inteso svolgere un momento di riflessione con il coinvolgimento del mondo scolastico, dell’associazionismo femminile e non del territorio e del personale dell’Ente con l’obiettivo di stimolare, proposte, interventi ed azioni anche in questa Città. La presidente della commissione provinciale Pari Opportunità Filomena Gallo, accompagnata dalla commissaria delegata per i Picentini Marina Marinari, ha voluto dare pubblico riconoscimento al consiglio comunale di Pontecagnano Faiano, primo nella provincia di Salerno ad aver approvato il nuovo Regolamento per la costituzione della commissione Pari Opportunità in linea con le nuove normative comunitarie in materia di politiche di genere. L’Anfora è stata portata da due alunne della scuola media “Picentia”, istituto presente con una delegazione di allieve che hanno depositato nella medesima una serie di pensieri e considerazioni sull’importante tematica della violenza sessuata. In omaggio al passaggio della Staffetta hanno esposto le loro opere le artiste Rosanna Bisogno, Anna Cordella, Carmela e Concetta De Carluccio, Daniela De Martino, Piera Fanelli, Rosaria Pica, Teresa Sica, Monica Vivaldi.Molto toccante il monologo “Occhi vuoti” scritto e recitato da Sara De Chiara. Nel consegnare un omaggio floreale alle presenti (che hanno ingentilito l’incontro realizzando un buffet nel rispetto delle tradizioni locali) il Primo Cittadino ha sottolineato che “la violenza verso le donne non è solo un vissuto personale della donna maltrattata, è una problematica sociale e politica: comportamenti che pregiudicano la dignità della persona non possono e non devono essere considerati come semplici vicende private. Per lottare contro la violenza occorre costruire e rafforzare, attraverso un lavoro di rete, un fronte compatto che, mediante l’educazione ai valori sociali, consenta di costruire una società più paritetica e rispettosa del sé e dell’altro”.