Spazio Giovani: riceviamo e pubblichiamo,la morte di Eluana

 Eluana è stata in coma vegetativo per ben 17 anni,un problema che ha interessato l’ intera Italia,ella è venuta a mancare l’11 Febbraio 2009. Dopo lunghi anni il corpo aveva ripreso le sue funzioni naturali, ma solo per 3 giorni, sul  giornale c’era una dichiarazione del padre che dopola morte della figlia non avrebbe celebrato il funerale ma che avrebbe accettato una semplice benedizione. Io credo che sia stato un omicidio perchè ci sono stati dei casi in cui le persone, dopo un lungo periodo di coma, si sono risvegliate.Luigia Cacace

Si è spenta il 9 Febbraio alle 20:15 nella casa di riposo di Udine Eluana Englaro, la ragazza in coma vegetativo da diciassette anni a causa di un incidente autostradale. La sua vicenda ha interessato gran parte del mondo, infatti la notizia della sua morte ha fatto il giro dei maggiori notiziari. Molte sono le persone che sono rimaste addolorate dall’accaduto e molte quelle che hanno protestato al di fuori dell’ospedale in cui essa si trovava. I funerali sono avvenuti nella chiesa del suo paese d’origine e i suoi familiari non hanno partecipato all’evento per evitare la stampa e qualsiasi forma di divulgazione attraverso i media. Noi pensiamo che l’eutanasia sia una forma d’omicidio. È assurdo pensare di poter togliere la vita ad una persona solo perché questa ha bisogno di totale assistenza da parte di qualcuno. Il diritto alla vita non deve essere negato a nessuno e noi tutti dobbiamo impegnarci per far sì che ciò venga rispettato. Perché la vita è un bene prezioso.Annunziata Costabile e Irene Taormina

Io credo che ad Eluana, una  donna di 37 anni, sia stata strappata la vita. In stato vegetativo da ormai 17 anni, Eluana Englaro si è spenta lunedì 9 febbraio ’09 alle ore 20.10. Personalmente penso che non sia stato giusto privare della vita questa donna e che ella fisicamente era ormai morta, ma non mentalmente. Ai funerali non hanno partecipato, per paura dei giornalisti, i genitori, ma si è semplicemente svolta una benedizione. Dopo la benedizione la salma della donna è stata cremata. Per quel poco ch’era rimasto!…Bottone  Antonio

Lunedì alle ore 20.15  presso la clinica “La quiete”di Udine si è spenta la povera Eluana Englaro dopo 17 anni di calvario e di battaglie legali. Secondo me non è possibile che in una società civilizzata come la nostra si verifichino queste uccisioni barbariche perché come tutti ben sappiamo Eluana respirava autonomamente e per vivere non c’era bisogno di macchinari ma di un semplice sondino che le consentiva di nutrirsi portandogli il cibo direttamente all’intestino, ma interrompendo l’idratazione in un corpo debole come il suo i medici sapevano bene che si sarebbe verificata un’ insufficienza renale con conseguente arresto cardiaco e che Eluana sarebbe morta. La difficile decisione d’ interrompere il nutrimento è stata presa dal padre della ragazza, il quale ha sempre portato avanti la tesi della figlia che secondo lui non avrebbe assolutamente consentito l’accanimento terapeutico. Succedesse a me una cosa del genere anch’io preferirei morire ma non di fame e di sete come Eluana dopo 17 anni, ma in una maniera civile cioè senza passare per mano dei giudici e dei giornalisti ma magari con una siringa che non mi provocasse dolore.Donato De Nicola  

Il problema d’Eluana ha colpito e interessato tutto il mondo politico e l’Italia stessa.E’ stata in coma vegetativo per ben 17 anni e dopo un lungo travaglio la sera del 9 febbraio 2009 si è spenta. La sua morte, a mio parere, è stata una vera e propria ingiustizia, perché in ogni caso è sempre un essere umano, noi sappiamo solo, quando nasciamo, nessuno può sapere quando muore.Nessuno poteva sapere se Eluana riusciva ad andare avanti ancora oppure moriva, nemmeno i dottori migliori al mondo. Il modo in cui è morta è a dir poco mostruoso, levandole il cibo e l’acqua. E’ una cosa impensabile che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico.Questa disgrazia a mio parere è diventata troppo mediatica, strumentalizzata facendo passare Eluana come un oggetto e la sua morte come una cosa senza dignità. Rosanna Savignano