Claudio Milite: conferenza stampa ” Lavoro e Diritti”

Qualcuno, in una dichiarazione pubblicata su un quotidiano, ci ha accusato di “strumentalizzare i cassintegrati e di giocare sulla loro pelle”.Allora per evitare che questi possa nascondersi dietro quest’alibi per evitare di dare conto delle decisioni assunte ed allo scopo di fare chiarezza, ho invitato i lavoratori del Cgs a sciogliere il “comitato di lotta” ed a proseguire il loro impegno tramite le organizzazioni sindacali e nel caso incontrassero difficoltà ad essere sostenuti di rivolgersi ai rappresentanti nazionali delle stesse. Nel merito dell’appoggio che il nostro Circolo ha dato e che continuerà a dare ai lavoratori del Cgs, occorre chiarire che questo Circolo Tematico promosso da aderenti al Partito Democratico non a caso si è chiamato ”Lavoro e Diritti”. Per noi questo non è uno slogan, ma la volontà di un impegno, che soprattutto in questa fase d’acuta crisi economica, diventa a mio avviso essenziale.Quanto abbiamo appreso delle decisioni del Consiglio di Amministrazione del Cgs di voler procedere al licenziamento di 23 lavoratori sugli 81 dipendenti, siamo rimasti scandalizzati. Questo perché:

          Ci troviamo di fronte ad un’azienda pubblica, (il capitale del consorzio è rappresentato al 100% dall’ASI);

          I componenti del Cda sono tutti esponenti del Partito Democratico (questo per noi rappresenta un aggravante);

          Questa decisione è in netto contrasto, non solo alle posizioni espresse da tutte le organizzazioni sindacali nazionali, ma anche dei ministri del Governo Berlusconi e degli altri governi europei ( vedi Merkel e governo inglese) che hanno invitato le aziende a non espellere dalle aziende parte dei lavoratori ma di procedere, in caso di difficoltà, alla riduzione dell’orario di lavoro;

          Al Cgs di Avellino, consorzio facente capo all’Asi di AV, i dirigenti dell’azienda ed i sindacati hanno proceduto alla stipula di un contratto di solidarietà. Esattamente in sintonia con le posizioni dei sindacati nazionali e del governo.

Invece, nel caso del Cgs di Salerno, ci siamo trovati di fronte a decisioni che consideriamo estremamente gravi: di fronte ad un “forte passivo” come dichiarato dal presidente, Del Gais, si è deciso di tagliare l’organico. E questo senza preoccuparsi delle conseguenze che tale decisione avrebbe avuto per i lavoratori. L’intervento dei sindacati è riuscito ad attenuare la gravità delle decisioni dei dirigenti del Cgs. Tuttavia la decisione di indurre, con la corresponsione, oltre a quanto spettante sulla liquidazione, di una discreta somma (alcune decine di migliaia di Euro) sei dipendenti ad accettare il licenziamento e la messa in mobilità, di procedere al licenziamento di un altro dipendente senza il suo consenso di metterne altri 12 in cassa integrazione a zero ore e senza alcuna anticipazione da parte dell’azienda, non può essere in alcun modo condivisa, perché:

I)                   Perché in ogni caso 12 dipendenti rimangono fuori dell’azienda per tutta la durata della Cassa Integrazione;

II)                Questi lavoratori subiscono un danno economico inaccettabile. Basti pensare che la CIG erogata dell’Inps prevede un tetto di Euro 858,58 (al netto circa 700 Euro) per stipendi inferiori a 1857 Ero.

Tutto ciò poteva essere evitato attraverso un contratto di solidarietà (come fatto ad Avellino), e può essere evitato attraverso una cassa integrazione a rotazione, consentendo a questi lavoratori di lavorare le ore necessarie per rientrare nei limiti del tetto stabilito dall’Inps ed anticipando agli stessi le somme previste dalla Cig.Come si vede, richieste estremamente elementari che non comportano alcuna incidenza sul “passivo” dell’azienda e che sono in grado di evitare che le conseguenze ricadano sui dodici dipendenti messi in Cig a zero ore. Sappiamo che nei prossimi giorni i Sindacati ed i dirigenti del Cgs s’incontreranno per una verifica prevista dagli accordi sottoscritti. Ci auguriamo, che in tale sede, a richiesta dei cassintegrati sia accolta; così come ci auguriamo che sia ritirato il licenziamento, avvenuto senza il suo consenso, de lavoratore Mastrangelo Gerardo.Per superare l’attuale crisi economica è necessario che tutti facciano la loro parte. L’amministrazione del Comune di Salerno,con De Luca, rappresenta un esempio positivo: il sindaco di Salerno, per il 2009, ha presentato un programma per la realizzazione di ben 48 opere che comporterà una spesa di un miliardo e mezzo di Euro. Un modo per contribuire a mantenere in piedi l’economia provinciale.   

Purtroppo, alcune persone che operano intorno al Sindaco De Luca, a volte, dimostrano di aver dimenticato da dove provengono e che cosa erano prima di ricoprire incarichi importanti. Speriamo che anche questi si ravvedino!