La politica , ancora un bene per il Paese?

di Rita Occidente Lupo

Una politica sovrana quella che la fa da padrona in casa nostra. E che tutti guardano con attenzione. Un po’ come facebook: guai a non esserci! Mode del tempo.  Anche se questa del potere, è antica quanto il mondo. Per la serie “Il potere logora chi non lo possiede”, massima erroneamente attribuita ad un autentico stratega della politica di casa Nostra. Quel Giulio Andreotti, uscito a testa bassa dati i suoi 90 anni suonati, ma a fronte alta da ogni congiura di Palazzo. Dopo aver per decenni irradiato l’ars della politica, insieme con quanti ad essa avevano conferito energie e  risorse.  Gava, Conte, Del Mese, De Mita. Quei nomi insomma che hanno impinguato non la nomenclatura nostrana, ma reso un servizio al Paese, nel servire anche i propri interessi.  Mostrando di sapercela fare ad andare avanti sempre. A portare idee, progetti, ad un Paese che annaspa da ogni parte. Ora sembra che gli esempi del passato, quelli scesi dal piedistallo senza  il tempo di educare le nuove generazioni, non abbiano proseliti. Politici dell’ultim’ora, giovani inesperti, si ritrovano addirittura tra gli scanni governativi, avendo a proprio attivo solo il vitalismo degli anni. Addirittura, senza alcun pudore, si scende in campo a dir la propria, in nome di prestanomi che alla politica han dato molto poco. Per non dire niente! Svilendola di quell’aulico significato che  le conferì l’intelligenza di Pericle, la saggezza di Solone. La capacità di scegliere al meglio, per reggere le sorti civiche. Oggi lo scenario appare pressocchè raccapricciante. Non ci si rende ancora conto come mai molti, privi d’ogni buon gusto, senza minimamente misurarsi, se non con la propria svettante ambizione, puntino ad occupare posti di comando. Così viene intesa oggi la politica. Sedere per dirigere. Ed ottenere privilegi. Dietro il bluff, ormai triturato, dell’eufemistico “servire” personalissimi interessi. Menomale che ogni tanto confortano debite eccezioni, che ancora rendono pan per focaccia. Allora, perchè non rendere la politica alla portata di tutti, evitando che sia onoratamente retribuita? Forse in tanti farebbero un passo indietro, dietro il carico di responsabilità.  Senza esperienza di sorta ed i crismi essenziali per amministrare, occorre davvero coraggio per candidarsi. Forse per questo tanti, senza seggi blindati, indietreggeranno dallo scendere in campo, in queste prossime elezioni provinciali. Più diplomaticamente, optando per mandare altri in avanscoperta  paraventandosi col voler servire la squadra del Partito!