Il cellulare complice della rete

di Rita Occidente Lupo

Cellulari out dalle aule. Pericolo bullismo. Il monito da parte del Ministro MariaStella Gelmini, rimarca quanto già nel marzo del 2007, aveva emanato l’allora Ministro della Pubblica Istruzione Fioroni. La caccia all’oggetto di telefonia mobile, che deve a Cooper, nel ’73, la sua prodigiosa invenzione, oggi è alla portata di tutti. Corredato di auricolare o di viva voce per gli automobilisti. A tal punto che, se negli anni ’80, era il lusso degli agiati, oggi i prezzi ridotti del boom di mercato, non lo rendono più appetibile. Perfino nella scuola primaria, sembra assurto a genere di prima necessità. Un tempo le tariffe erano salatissime. Oggi la concorrenza dei diversi gestori, ha reso se non altro competitive le diverse compagnie. Incollati per ore al complice telefonino, testimonial di sms ultima generation, oggi i giovani dicono di non poterne più fare a meno. Una dipendenza, come quella dal pc, ormai abbarbicata. Intanto, made in Japan, l’imperativo categorico di estromettere i cellulari dalle scuole. Un metodo efficace, per scongiurare rischi di sorta. Infatti il bullismo privilegia non gli amanti virtuali del cavo, ma gli spavaldi guastafeste. Che sigillano le proprie bravate, infilandole nella rete! Di qui il panico del cellulare acceso in classe. Vietato già nel ’99 al personale scolastico ed agli allievi, ma all’epoca guardato di striscio data la sua scarsa diffusione. Oggi, invece è tutt’altra storia. A tal punto che perfino il vecchio galateo, niente cellulare a tavola nè nei luoghi pubblici, è stato bandito . E se un tempo il trillo della suoneria, inorgogliva i possessori che, con tanto di smania protagonistica, sfoderavano l’ antenna estraibile, quasi come quella del telefono senza fili domestico, ora non fa più specie il vibracall, neanche in pubblica riunione. In aula, però, è tutt’altra storia. Al personale scolastico, il killer senza fili sequestrato, se acceso durante le ore di lezione. Consegna solo al termine delle lezioni. Un tempo, il boom delle pericolose onde eletromagnetiche. Oggi non interessa quasi più. Complice di compiti dettati sul filo, di suggerimenti in codice, di frasi criptate, il cellulare continua a regnare sovrano. Ed a far parlare di sè. Il guaio è che di per sè non sarebbe negativo se non si fosse corredato, negli anni, di fotocamera, registratore e quanto può svilire una mattinata scolastica, in barba alla rete. L’uso non per fini benefici, ha finito per snaturare i vantaggi del progresso, facendo in modo che anche un mezzo di comunicazione utile, si tramuti in incauto testimonial di violenza.