Mercato S. Severino:pranzo per i bambini assistiti Caritas

Annamaria Noia

Erano circa una ventina di bambini dai cinque ai quattordici anni, vispi, giulivi, sorridenti e timorosi, figli di assistiti Caritas poveri di mezzi – forse – ma certamente non di affetto. Ognuno che abbia a cuore il destino dei figli di Dio potrà osservare in quei volti scavati dei loro genitori il proprio fratello, affidatogli dal Nazareno in persona: noi stessi, presenti alle varie e non certo poche iniziative della stessa Caritas, abbiamo scorto il Cristo che si fa piccolo, inerme come un agnello negli occhi dei componenti di più di ottanta famiglie meno abbienti e più bisognose che bussano non solo molti sabati al mese al convento di S. Antonio di Mercato S. Severino, ma anche non solo per ricevere una “misera” seppur utile busta alimentare (nella struttura non limitata e chiusa alla parrocchia come è quella del convento, retto dai validi frati, in particolare il guardiano padre Tommaso Losenno e il parroco padre Giuseppe Castronuovo; costui attualmente versa in non ottimali condizioni di salute e pertanto ci stringiamo tutti attorno a lui con ancora più affetto del solito).Tornando a noi, dopo questo excursus che speriamo verrà “perdonato”, molti figli di assistiti Caritas, in particolare quelli iscritti nello stato di famiglia, il 3 gennaio sono stati ospiti delle accoglienti – sebbene fatiscenti – mura della parrocchia del santo di Padova, per vivere – insieme ai volontari del sodalizio, ai frati, a diversi collaboratori e ai vari responsabili delle attività del convento, che ce l’hanno messa tutta come al solito – un momento di gioia e condivisione nell’oceano dei loro problemi e dei problemi dei propri genitori. Poveri piccoli, così a disagio tra coetanei più “griffati”, più “modernizzati”, con cellulari già da infanti, poveri e dolcissimi fanciulli.Il giorno 3 gennaio 2009, all’alba dunque del nuovo anno (che speriamo rechi loro maggiore serenità e tranquillità familiare) i bambini delle persone che giungono alla Caritas succitata hanno pranzato nei locali del convento, coadiuvati dai vari entusiasti volontari, pronti a regalare loro un timidissimo sorriso, che dovrebbe lacerare tutti i cuori sensibili.Il pranzo, dopo il quale i bimbi hanno ricevuto i doni della befana (per quest’anno “l’ineffabile” Eliana), era stato programmato già da molto tempo, ed è stato possibile realizzarlo grazie all’impegno dei numerosi assistenti Caritas ma non soltanto, e si era perfino già deciso il menu. Si sono infatti preparate, nelle cucine del convento, le seguenti vettovaglie e leccornie: come antipasto tartine con maionese e una fettina di salame, tanto per stuzzicare l’appetito dei “golosoni”; come primo le “classiche” ma “intramontabili” e sempre semplici da realizzare penne al sugo; per secondo la gioia dei bambini è aumentata, in quanto vi erano salsicce e patatine: le patate, come pure le arance, raccolte nel giardino del convento, e il salame, sono state reperite dai volontari. Come frutta, dunque, arance – che saranno raccolte ancora nelle prossime settimane per la vendita in modo da poter disporre di fondi per le esigenze degli assistiti – e poi i dolci, come profiteroles e panettoni o pandori. Tantissime le occasioni di condivisione vissute nella e per la Caritas, da parte di giovani e meno giovani esponenti. Vogliamo per questo “solo” rimembrarne alcune, tra le più “tipiche”, tra gli appuntamenti più seguiti e ai quali era davvero impossibile – per noi volontari – mancare: innanzitutto la raccolta Caritas, quest’anno il 20 dicembre, una giornata tra tutti i supermercati di S. Severino allo scopo di raccogliere pasta, olio, pelati, omogeneizzati, prodotti per l’infanzia e generi a lunga conservazione grazie alla disponibilità dei gestori commerciali e alla generosità degli acquirenti; poi la raccolta, il 29 novembre per il 2008, a livello nazionale, per il banco alimentare (in Campania è a Caserta, ove i ragazzi si recano ogni mese per il carico, sempre con mezzi di fortuna…); vogliamo quindi ricordare la venuta di Babbo Natale e della befana per i bambini delle famiglie in difficoltà, le iniziative del “fazzoletto (benedetto) di S. Antonio”, per la festa del patrono della parrocchia il 13 giugno, e dei lumini per S. Francesco il 3-4 ottobre, con i mostaccioli, ossia il dolce preferito dallo stigmatizzato, nonché la pesca di beneficenza della Gioventù Francescana (Gifra) e il mercatino dei ricami da parte delle alacri donne del cenacolo francescano o altro.Questo pranzo per i bimbi è stato approntato per la prima volta, ma tutto lascia supporre che “non finisce qui”, che ci saranno – se sempre ci contraddistinguerà l’entusiasmo dell’operare per Cristo – altre, proficue occasioni per consolare i “nostri” poveri.