Rdb: un anno difficile

Il 2008 non sarà archiviato facilmente. Si è manifestata infatti una crisi economica che avrà costi sociali pesantissimi e la cui prima conseguenza sarà la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro. Oltre quattrocentomila lavoratori sono andati in cassa integrazione negli ultimi quattro mesi, mentre la sola svendita di Alitalia ha prodotto oltre diecimila esuberi. Ma qualcuno ci invita ad essere ottimisti e continua a far suonare l’orchestrina mentre il Titanic sta affondando. Un nuovo ciclone giudiziario si è abbattendo sulla classe politica, evidenziando un flusso di corruzione ed abusi che, nonostante le inchieste su tangentopoli, probabilmente in questi anni non si è mai interrotto ed ha sicuramente contribuito ad allargare la frattura tra cittadini e politica, come accaduto recentemente in Abruzzo dove soltanto la metà degli elettori si è recata alle urne. Ma il 2008 sarà ricordato dai lavoratori pubblici soprattutto per l’attacco violento e senza precedenti che il governo ha portato ai servizi pubblici ed alla pubblica amministrazione, con la complicità pressoché totale dell’opposizione presente in Parlamento. Utilizzando lo strumento del decreto il consiglio dei ministri ha sottratto risorse economiche a molti settori pubblici, ha ridisegnato l’assetto della scuola primaria, ha deliberato tagli al salario e riduzione dei diritti. I lavoratori, però, non sono rimasti a guardare e questa è la notizia positiva che ci consegna l’anno che muove gli ultimi passi. E’ tornata una voglia di partecipazione e di protagonismo che dà ragione innanzitutto a quanti, con grande sacrificio, in questi anni hanno mantenuto vivo il conflitto contro le scelte sbagliate dei governi che si sono succeduti, indipendentemente dal loro schieramento, e contro una politica sindacale accondiscendente e clientelare, i cui guasti oggi sono sotto gli occhi di tutti. Non è ancora una presa di coscienza e di posizione generalizzata, ma la grande partecipazione alle mobilitazioni di questi mesi mostra che qualcosa sta cambiando. E’ da qui che vogliamo ripartire. Vogliamo accomunare in un unico, semplice e sincero augurio di pace ed armonia, uomini e donne, perché il nuovo anno ci veda tutti uniti, impegnati su obiettivi condivisi, per rilanciare con l’impegno di ciascuno, il ruolo e la funzione del lavoro pubblico nello stato sociale, con quella consapevolezza e quel senso d’appartenenza che probabilmente nessun Brunetta potrà mai comprendere. Insieme agli auguri, l’impegno della RdB a continuare con determinazione e coerenza un percorso di lotte per la dignità, il salario, i diritti di tutti i lavoratori. Tutto, però, sembra passare in secondo piano difronte agli assurdi massacri ordinati dai signori della guerra che alimentano il fuoco della paura e della repressione armata. Il nostro augurio è l’impegno di unire i lavoratori e gli studenti, per combattere la crisi respingendo con forza e determinazione l’economia di guerra, l’economia della distruzione perseguita con il sangue degli innocenti, l’economia delle privatizzazioni, l’economia della precarizzazione e dello sfruttamento di massa di tutti i popoli che chiedono solo giustizia, libertà, dignità, con il rispetto di tutti i diritti fondamentali dell’uomo. Il 2009 non potrà essere un anno buono senza la lotta indiscriminata a tutte le ingiustizie, le corruzioni, gli impoverimenti sociali e culturali, respingendo alla fonte tutti i processi di de-umanizzazione che ci circondano e ci vengono propagandati.