Matierno:stenti e disagi tra le mura della diversa abilità

  A volte la diversa abilità, si coniuga con le precarie condizioni economiche. Tra le luci del progresso ed il consumismo natalizio, che rischia di coprire ancora tante miserie umane, il grido di chi cerca di sopravvivere non solo al dolore fisico, ma anche agli stenti infrastrutturali. Quella della famiglia Gammella è una situazione di disagio totale. Oltre a versare ai limiti delle decorose condizioni civiche, la beffa di dover sottoporsi a pagamenti accertanti l’antigienicità dei locali in cui dimora. Pur senza averne la facoltà economica!

 

Riceviamo e pubblichiamo, perché ci sembra degna di nota, una lettera inviata al sindaco di Salerno, per chiedere un tempestivo intervento, nei confronti della famiglia Gammella,  immersa nel disagio più totale. In essa vive Valeria, 15 anni di sofferenze a causa della mancanza di autonomia fisica, non potendo assumere la stazione eretta ed ovviamente impossibilitata a deambulare, nonché provata da una marcata compromissione del linguaggio ricettivo ed espressivo, così come cita la diagnosi, formulata dalla commissione di prima istanza per l’accertamento degli stati d’invalidità civile, incardinata presso la Prefettura di Salerno.

Caro signor sindaco,

sono una ragazza di 15 anni e mi chiamo Rosa Costantino. Le scrivo per metterla al corrente di una situazione molto delicata della quale chiedo un vostro interessamento. Le racconto la storia di una bambina a cui tengo molto che si chiama Valeria Gammella. Lei è disabile, affetta da una forma di autismo detta “sindrome di Rett”. Lei non cammina, non parla, ma è molto presente. E’ attenta, segue ogni piccolo particolare con lo sguardo. E’ sempre sorridente, è davvero una bambina molto speciale ed io vi inviterei a conoscerla. Era piccola, iniziava a giocare, a camminare,  chiamare mamma, ma poi qualcosa è iniziato a cambiare, lei iniziava a non fare più quelle cose che faceva. Poi si è scoperto che era affetta da sindrome di Rett. I genitori hanno fatto di tutto ed hanno contattato i migliori medici, perfino dell’America. Ora Valeria ha 13 anni. I genitori ed il fratello fanno di tutto per farle vivere la vita nel miglior modo possibile, ma in una sola cosa non riescono ad ottenere risultati… Avere una casa adatta a lei! Loro aspettano che gli venga assegnata una casa ma sono già passati due anni dalla loro richiesta ed ancora non hanno ottenuto nulla. La casa dove vivono è una struttura molto vecchia, ed è fatta in questo modo: sul primo livello per entrare bisogna salire due gradini, si entra e c’è il soggiorno, dopo di esso ci sono altri due gradini e poi c’è la cucina; poi per salire al secondo livello c’è una scala a chiocciola molto stretta dove la madre di Valeria deve portarla in braccio, su questo livello ci sono due camere da letto ed un bagno piccolo. Questa casa è molto umida ed i muri sono pieni di fratture e si sbriciolano. La madre di Valeria non sa più come fare, perché avendo loro un unico bagno al piano superiore, è costretta a caricarsi la bambina in braccio e portarla sopra. (Da poco Valeria è diventata anche signorina e pesa circa 50kg. provi ad immaginare!!!)Io voglio porle una domanda: come può vivere Valeria in queste condizioni? Il padre, purtroppo, nonostante sia iscritto alla lista di collocamento da 35 anni, non avendo mai avuto una proposta di lavoro, è costretto a guadagnarsi la giornata facendo il venditore ambulante di frutta. La madre, purtroppo, non può lavorare perché è costretta a badare alla bambina tutto il giorno. Io la invito a contattare di persona ed a vedere con i suoi occhi questa situazione bruttissima, ed oltre ad esserne felice io della sua visita, ne sarebbero contentissimi anche i genitori ed il fratello di Valeria. Il loro indirizzo è: Via Degli Etruschi 102-Matierno –Salerno- loro sono la famiglia Gammella Luigi.

Cordiali saluti, aspetto una sua risposta al più presto.

Rosa Costantino

 

2 pensieri su “Matierno:stenti e disagi tra le mura della diversa abilità

  1. C’e’ tanta gente che prende casa e soldi istituzionali non avendone diritto, permettiamo a questa ragazza ed alla sua famiglia di vivere un esistenza accettabile…..diamogli una casa e un assistenza per non farla sentire sola.

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